Spaccio in provincia di Napoli e Salerno, gli indagati a caccia di un lavoro
per mascherare i redditi ‘illeciti’

Torre Annunziata Tribunale
di Mauro Della Corte

Per mascherare i guadagni illeciti e provare così ad annientare gli effetti di possibili controlli sul proprio reddito, c’è stato anche chi ha cercato di trovare un lavoro onesto. Una pezza d’appoggio, per giustificare in realtà quelle numerose entrate frutto del business illecito dello spaccio di droga. Sono alcuni dei dettagli dell’operazione che questa mattina ha portato all’esecuzione di 7 ordinanze di custodia cautelare da parte dei militari del nucleo operativo e radiomonibile della compagnia di Castellammare di Stabia (in provincia di Napoli). Sette persone a Casola di Napoli, Lettere, Torre Annunziata e San Rufo (in provincia di Salerno) sono state raggiunte dal provvedimento emesso dal gip di Torre Annunziata. Per due di loro si sono aperte le porte del carcere di Poggioreale, mentre tre sono quelle finite agli arresti domiciliari. Due, invece, sono state raggiunte dal divieto di dimora a Napoli e provincia. Gli indagati sono accusati di concorso in detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione e porto di armi da fuoco. Tutto è partito da un’indagine, diretta dalla Procura di Torre Annunziata e svolta dai militari della compagnia stabiese, messa in atto tra fine 2017 ed aprile 2018, in cui è emerso che gli indagati detenevano (per poi spacciare) cocaina e marijuana.

Alcuni di loro erano anche attivi in una piazza di spaccio ubicata a Casola di Napoli e provvedevano anche al rifornimento di quelle di Torre Annunziata, San Rufo e Teggiano (Sa). Le indagini hanno documentato anche 14 casi di cessione di piccole e grandi quantità di marijuana e cocaina, in alcuni casi anche 1 chilogrammo. Durante l’operazione sono stati sequestrati circa 70 grammi di marijuana, 62 di cocaina e 45 grammi di polvere pirica. Scoperti dalle forze dell’ordine anche 260 cartucce da fucile (di vario calibro) e componenti (bossoli e palle) per il confezionamento delle stesse. E’ emerso inoltre che gli indagati salernitani avevano espresso anche la volontà di trovare un lavoro per mascherare la disponibilità economica raggiunta tramite le attività illecite. Le indagini, inoltre, hanno ricostruito e seguito le fasi preparative alla creazione di una piantagione di marijuana nel territorio del Vallo di Diano. Le perquisizioni domiciliari, effettuate dai militari, hanno portato al rinvenimento e sequestro di 42.000 euro circa nell’abitazione di uno degli indagati. In tre sono stati scoperti in flagranza di reato ad Atena Lucana (in provincia di Salerno) e Casola di Napoli mentre erano in possesso di stotanze stupefacenti.

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venerdì, 9 Novembre 2018 - 11:58
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