Caivano, nel mondo sottosopra della criminalità il pusher è un lavoro che ha i giorni di festa | Le intercettazioni

Parco Verde di Caivano
Uno scorcio del Parco Verde di Caivano (foto Kontrolab)
di Manuela Galletta

Quattrocento euro a settimana «buoni» per lavorare come pusher. Dalle 11 del mattino alle 8 di sera. Con la domenica di festa, ché anche lo spacciatore ha diritto a un giorno di riposo. Come nei lavori normali. Sì, perché nel mondo sottosopra della criminalità organizzata, dove il Male è l’unico paradigma di vita conosciuto, quello dello spacciatore è un impiego ‘regolare’. Di cui non ci si vergogna, ma del quale si discute tranquillamente al telefono con la propria fidanzata. Come fa Luigi D’Ambra, 28 anni, finito in carcere ieri mattina nell’ambito dell’inchiesta sul traffico e sullo spaccio di droga al Parco Verde di Caivano che ha portato all’esecuzione di sette ordinanze di custodia cautelare in cella a firma del giudice per le indagini preliminari Egle Pilla del Tribunale di Napoli. Altri due provvedimenti restrittivi non sono stati notificati perché i destinatari sono risultati irreperibili. E’ l8 agosto del 2016 e D’Ambra sta informando la fidanzata di una nuova offerta di ‘lavoro’ che gli è stata fatta. «E’ buono, perché ho la mattina sempre libera e pure la sera. Vengo presto, mangio a tavola e se voglio posso anche uscire. E poi ho sempre la domenica di festa», ragiona il 28enne. Lei, di contro, chiede lumi non solo sullo ‘stipendio’ che gli è stato promesso, ma soprattutto se andrà a guadagnare di più o di meno del lavoro che D’Ambra sta valutando di lasciare. Un lavoro di pusher, si intende. Solo svolto in una piazza di spaccio diversa. Il 28enne per convincerla che l’offerta è migliore le ricorda che adesso «lavoro un giorno sì e uno no», «però devo fare dalle 8 anche a mezzanotte, «è come se stessi sempre buttato la sopra. Invece là dietro è come se facessi mezza giornata». E aggiunge anche gli è stata prospettata la possibilità di avergli avere «50 o 100 euro in più». Lei, a questo punto, si tranquillizza. Anzi, ascoltando i calcoli fatti dal fidanzato si esalta. Dice lui: «500 euro li metto da parte e 300 ‘campiamo’ noi tutta la settimana. Poi ci mettiamo da parte qualcosa, perché voglio affittarmi la casa». E la ragazza replica: «Mammamia, facciamo i signori». (Questo è uno degli approfondimenti dell’inchiesta sul Parco Verde di Caivano pubblicato nel quotidiano digitale di oggi, accessibile su abbonamento. Ve lo mostriamo affinché possiate toccare con mano il nostro lavoro e l’analisi che riserviamo alle inchieste e soprattutto alla ricostruzione degli spaccati in cui opera la criminalità organizzata. Per leggere il giornale basta accedere alla sezione ‘Sfoglia il Quotidiano’). 

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mercoledì, 14 Novembre 2018 - 17:00
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