Non esegue aborto d’urgenza perché si dice obiettore di coscienza, ginecologo licenziato | Il caso a Giugliano

Ospedale
Una corsia d'ospedale

Per non eseguire un aborto d’urgenza un medico si sarebbe dichiarato obiettore. L’intervento è stato compiuto da un suo collega, dal momento che la paziente era in pericolo di vita, e il ginecologo è stato licenziato senza preavviso dall’Asl. Il fatto, come riferisce oggi il quotidiano “La Repubblica” è avvenuto lo scorso luglio all’ospedale “San Giuliano” di Giugliano, comune alle porte di Napoli. Protagonista della vicenda, suo malgrado, una donna alla 18ma settimana di gravidanza. La donna colta da malore si reca in ospedale e le sue condizioni avrebbero consigliato un intervento urgente. Ma il ginecologo presente in corsia si sarebbe dichiarato obiettore, tanto da dover richiedere l’intervento di un altro specialista che era a casa sua e che è giunto in ospedale nel giro di una decina di minuti. Portato a termine l’intervento, quest’ultimo ha riferito ai vertici dell’Asl quanto accaduto.

Sono state avviate le procedure previste dinanzi al consiglio di disciplina e al termine dell’istruttoria e’ stata assunta da parte dei vertici dell’Azienda sanitaria locale Napoli 2 Nord la decisione di licenziare, senza preavviso, il medico. Il licenziamento senza preavviso è arrivato al termine dell’iter, con la delibera numero 1300 firmata lo scorso 16 novembre dal direttore generale Antonio D’Amore. Ma l’uomo rischia adesso anche un’accusa penale: l’Asl sta valutando la possibilità di trasmettere gli atti in procura per omissione di soccorso.

«Il procedimento disciplinare – spiega l’Asl in una nota – è stato adottato a seguito dell’accurato lavoro effettuato dalla Commissione Disciplinare dell’Azienda che, nel corso dell’istruttoria e delle audizioni succedutesi in questi mesi, non ha mai ritenuto essere dirimente la scelta del sanitario di essere obiettore di coscienza. Le condizioni della donna, infatti, erano tali da porla in imminente pericolo di vita mentre il feto non faceva registrare alcuna attività cardiaca. A conferma di ciò, il medico sanzionato nel corso delle sedute della Commissione Disciplinare non ha mai addotto a propria difesa la scelta di essere un obiettore di coscienza». L’Azienda Sanitaria, quindi, «sta valutando di inviare la documentazione alle autorità giudiziarie e all’Ordine dei Medici affinché possano verificare la necessità di effettuare le verifiche di propria competenza».

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giovedì, 22 Novembre 2018 - 16:09
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