Fermato per possesso di marijuana, denuncia di essere pestato in Questura L’episodio sarebbe avvenuto a Piacenza

Tribunale di Milano
Il Palazzo di Giustizia di Milano
di Gennaro Di Inizio

«Ho subito una brutale aggressione da parte di un agente, alla presenza anche di altri suoi colleghi, nelle stanze della Questura di Piacenza». La voce che racconta di un possibile e nuovo caso di abuso di potere da parte delle forze dell’ordine su arresto è quella di un ragazzo egiziano di 22 anni. Riecheggia nel Tribunale di Milano, dove il giovane, venerdì mattina, ha tenuto una conferenza stampa al fianco dei suoi avvocati, Mauro Straini ed Eugenio Losco, e di un 26enne italiano, suo amico, che sostiene di essere stato presente al momento del pestaggio. La prudenza, in questa fase iniziale della narrazione, è d’obbligo. Perché la certezza che i fatti siano andati così non ci sono ancora, perché la polizia smentisce e perché è in corso una indagine della procura.

Di certo c’è che i due ragazzi sono stati fermati lo scorso lunedì 19 novembre nella città di Piacenza perché trovati in possesso di pochi grammi di marijuana. Di certo c’è che i due ragazzi hanno affrontato un processo per direttissima, a seguito del quale hanno riottenuto la libertà. Di certo c’è che già davanti al giudice i due ragazzi hanno raccontato quello che ieri hanno ripetuto davanti ai giornalisti. E il giudice ha messo a verbale la denuncia, specificando però che al momento «non ci sono elementi che confutino quanto riferito» dagli agenti e «appare del tutto inverosimile che un pestaggio sia stato consumato alla presenza di un testimone oculare». I fatti si sarebbero verificati in Questura a Piacenza dove è scoppiato un diverbio tra il 22enne egiziano, impiegato nella logistica di un supermercato con un contratto a tempo indeterminato, e un agente che stava compilando il verbale per la denuncia di spaccio. «Lui mi ha detto ‘stronzo’ – racconta il 22enne riferendosi al poliziotto – E io ho reagito dicendogli che la polizia spaccia e ho aggiunto ‘Perché non vai ad arrestare tua cognata, anche lei fuma gli spinelli’». A questo punto l’agente avrebbe reagito. Aggiunge il 22enne: «Lui ha fatto un salto sulla sedia a queste parole, era seduto davanti al computer a rivedere il verbale, mi ha preso il collo con una mano e ha continuato a sbattermi la testa contro il muro. Poi mi ha dato un pugno all’occhio sinistro e un calcio. Gli altri sei poliziotti presenti mi hanno tutti picchiato». Versione che viene confermata anche dal 26enne che era presente. Non è tutto. Dopo una notte trascorsa nella cella di sicurezza dove per tre volte il giovane avrebbe chiesto di chiamare un’ambulanza senza ricevere risposta, il 22enne viene portato all’ospedale di Piacenza. E qui, hanno affermato gli avvocati, sono stati diagnosticati uno pneumotorace e una tumefazione all’occhio con disturbi visivi. Ben diversa la ricostruzione del poliziotto verbalizzante secondo il quale, dopo varie offese, B.M. l’avrebbe colpito con un calcio al petto e poi alla mano e poi avrebbe spintonato e colpito con una sedia anche un agente intervenuto in soccorso del collega. Ma gli avvocati Losco e Straini sottolineano che «l’esame medico obbiettivo a cui sono stati sottoposti i poliziotti non ha dato nessun riscontro, gli è stata diagnosticata solo una generica ‘dolorabilità’, mentre le conseguenze riportate da B.M. possono essere lesioni post – traumatiche. Abbiamo presentato una denuncia ai carabinieri di Piacenza per chiarire cosa è successo». I due legali hanno anche chiesto alla Questura di Piacenza di poter acquisire i filmati delle telecamere di sorveglianza degli uffici per indagini difensive, elemento che potrebbe rivelarsi decisivo per la soluzione dell’enigma.

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domenica, 25 Novembre 2018 - 08:00
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