Carceri, progetti per il recupero dei detenuti: firmata l’intesa a Secondigliano

Carcere

Sono stati firmati questa mattina due protocolli d’intesa che prevedono lavori di pubblica utiità e un’officina per la revisione di auto nel carcere di Secondigliano. I protocolli fanno parte del progetto “Mi riscatto per Napoli”. Alla firma erano presenti il Guardasigilli Alfonso Bonafede, il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris e l’assessore Chiara Marciani per la Regione Campana. «Diamo un messaggio culturale e un segnale di concretezza – afferma  Bonafede – perché attraverso un atto concreto si dà senso al dettato costituzionale previsto dall’articolo 27. Diamo la possibilità ai detenuti di lavorare con l’obiettivo che, attraverso la rieducazione, non tornino a delinquere. Ed è un messaggio di riscatto non solo della dignità del detenuto, ma attraverso un lavoro utile chi ha sbagliato restituisce qualcosa alla società». Napoli, con la struttura di Secondigliano, farà da apri pista per altri progetti analoghi che sono stati attivati già in altre città italiane. «L’obiettivo – spiega il primo cittadino partenopeo – resta quello di ampliare sempre più il numero di soggetti destinatari del progetto». Infatti, per ora, saranno solo 4 i detenuti, con un residuo di pena non superiore ai tre anni, che potranno accedere ai lavori di pubblica utilità partendo dal decoro urbano.

Un progetto complesso quello che sta attivando la struttura penitenziaria in collaborazione con il ministero dei Trasporti, prevede l’apertura  di un centro autorizzato per le revisioni. In questo centro, i detenuti potranno svolgere le revisioni delle auto dopo essere stati formati professionalmente. Due opportunità lavorative quindi, lavori di pubblica utilità e officina per la revisione delle auto, che potranno trasformarsi in un aiuto concreto al detenuto che una volta fuori dal carcere avrà una maggiore opportunità d’impiego riducendo così, il rischio di recidiva. «La certezza della pena – continua Bonafede – resta la cornice dentro cui si fanno i progetti. Chi ha sbagliato deve pagare ma spetta allo Stato investire tutto in una rieducazione che sia vera ed efficace».

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mercoledì, 5 Dicembre 2018 - 17:39
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