Castellammare e l’inchiesta sui clan, il Pd: «Sciogliete il consiglio comunale»

Il Comune di Castellammare di Stabia
di Francesco De Rosa

E’ la voce più ricorrente da qualche giorno a questa parte. Precisamente dal 5 dicembre, quando la scure della Dda di Napoli si è abbattuta sul “mondo di mezzo” di Castellammare. Palazzo Farnese, dopo la maxi-inchiesta che agita i colletti bianchi stabiesi, sembra piombato in un clima di terrore. Era dai tempi dell’omicidio Tommasino che non si respirava un’aria così pesante nei palazzi della politica di Castellammare. Quella voce è stata sussurrata nelle stanze che contano e precisamente da Napoli, dal palazzo della Prefettura. Voce piombata direttamente in Regione Campania: dal ministero dell’Interno potrebbe arrivare la squadra di 007 della commissione d’accesso.

Un’eventualità paventata già dai partiti di opposizione e che ora sembra più concreta che mai. Ieri è stata invocata anche dal Partito Democratico attraverso l’ex sottosegretario alla giustizia Gennaro Migliore: «Ciò che sta avvenendo a Castellammare di Stabia necessita di un intervento deciso e netto da parte delle istituzioni e della politica. Man mano che le indagini vanno avanti emerge un piano inquietante e che ha i tratti di una “mini cupola” che avrebbe intrecciato affari con la criminalità organizzata e che vede coinvolti esponenti politici locali e nazionali» fanno sapere il deputato dem Gennaro Migliore e il presidente del Pd provinciale di Napoli Tommaso Ederoclite. «Davanti a questo quadro allarmante chiediamo l’immediato commissariamento del Comune di Castellammare di Stabia e l’allontanamento di tutte le persone coinvolte nell’indagine da qualsiasi ruolo e funzione istituzionale e politica e che possa compromettere le indagini. Il Ministro Salvini si decida una buona volta a far valere la legge. Questi elementi erano già stati denunciati con forza dall’allora candidato sindaco Andrea Di Martino che aveva già esposto alle forze dell’ordine delle pressioni da parte della criminalià circa la sua partecipazione alle ultime amministrative. Denunce che sono state prese sottogamba dalla politica locale e che qualcuno ha anche volgarmente tentato di minimizzare, stigmatizzare o addirittura nascondere per beceri fini elettorali». «Ora basta», proseguono i due esponenti dem. «Il Partito Democratico provinciale di Napoli nei prossimi giorni farà una accurata istruttoria circa gli avvenimenti che coinvolgono le istituzioni di Castellammare. Abbiamo già provveduto a chiedere un incontro con i vertici del partito locale e provinciale affinchè si faccia piena luce su quanto apprendiamo dalle indagini. Non ci saranno sconti, per nessuno, chi ha avuto rapporti con la criminalità organizzata non può rappresentare nè le istituzioni e nè il partito. Castellammare di Stabia va liberata in tutte le sue articolazioni da qualsiasi ipotesi di infiltrazione della malavita dalla gestione della cosa pubblica e dalla politica», concludono Gennaro Migliore e Tommaso Ederoclite.

LE MOTIVAZIONI
Il campanello d’allarme è stato inevitabilmente l’operazione Olimpo, scattata all’alba del 5 dicembre scorso con 14 arresti eccellenti, tra cui i capi di tutti i clan di Castellammare, compresa Teresa Martone, moglie del defunto boss Michele D’Alessandro. Tra i personaggi finiti in manette c’è anche Adolfo Greco, imprenditore molto noto anche per la sua vicinanza politica all’attuale amministrazione e con interessi urbanistici in città, in primis nell’area ex Cirio. Da qui l’esigenza, secondo il Viminale, di vederci chiaro su tutte le procedure, considerato anche l’interesse della camorra per l’affare dell’housing sociale di via traversa Mele, come emerso dall’ordinanza di custodia cautelare a carico dei 14 indagati eccellenti… (L’articolo prosegue sul quotidiano digitale, edizione di oggi venerdì 28 dicembre; Per leggere il nostro quotidiano digitale è necessario abbonarsi accedendo alla sezione ‘Sfoglia il Quotidiano’)

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venerdì, 28 Dicembre 2018 - 09:13
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