«La mozzarella contaminata di Caserta», bufera sul film con Alessandro Gassman:
il Consorzio pronto a sporgere denuncia

L'attore Alessandro Gassman (foto Kontrolab)

Dalle polemiche all’esposto in procura il passo è stato breve. Il film del regista Massimiliano Bruno «Non ci resta che il crimine» finisce al centro delle polemiche a distanza di appena quattro giorni dall’uscita nelle sale cinematografiche. Tutta colpa di una battuta affidata al personaggio di Marco Giallini (e non di Alessandro Gassman come inizialmente detto): «Non ci resta che vendere la mozzarella contaminata di Caserta», dice Giallini nel film.

Poche parole che hanno mandato su tutte le furie Domenico Raimondo, il presidente Consorzio che tutela la Dop campana, 120 associati in maggioranza della Terra di Lavoro. E così dopo l’iniziale indignazione, ecco che il Consorzio è passato alle vie di fatto: è stato dato mandato agli avvocati per presentare una denuncia per diffamazione. «La battuta di pessimo gusto è un falso storico e un’offesa inaccettabile a un intero territorio – commenta Raimondi – Abbiamo già  incaricato i nostri legali per mettere in campo tutte le azioni necessarie a tutela dei produttori di mozzarella Dop, ma anche a difesa di una terra ingiustamente martoriata da stereotipi che non possono essere rilanciati anche da un film. Sconcerta ancor di più che a pronunciare quelle parole sia un attore del calibro di Alessandro Gassman, erede di un cognome così importante».

Raimondo osserva anche che «nessuna mozzarella Dop è mai risultata contaminata, nemmeno nei periodi più difficili, che per fortuna sono alle spalle essere infangati al cinema è intollerabile e il nostro appello va a tutte le istituzioni campana per una mobilitazione collettiva contro ogni tentativo di gettare ombre su questa terra. Siamo stufi di comportamenti del genere e non li tollereremo più. Faremo valere la nostra dignità e il nostro orgoglio in ogni sede. Pretendiamo rispetto da tutti».

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lunedì, 14 Gennaio 2019 - 16:02
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