Napoli, nel 2018 commessi meno reati: calano gli omicidi (anche di camorra), più reati informatici e le violenze sessuali

Bossolo
di Laura Nazzari

Nel 2018 sono diminuiti gli omicidi, inclusi quelli di criminalità organizzata, ma sono aumentati i reati informatici, quelli di furto (seppur in maniera sensibile), e quelli di violenza sessuale. La relazione della Questura sui delitti commessi a Napoli e in provincia nel 2018 – e comparati con quelli avvenuti nel 2017 – fotografa in maniera plastica il volto dell’illegalità nel capoluogo partenopeo. Ed offre segnale positivi ma anche dati che impongono una riflessione.

Il segnale positivo è il dato complessivo sull’andamento dei reati commessi a Napoli e provincia: c’è una riduzione del 2,59% rispetto al 2017. La relazione è stata presentata stamattina dal procuratore generale di Napoli Luigi Riello e dal presidente della Corte d’Appello di Napoli Giuseppe de Carolis di Prossedì nel corso della tradizionale conferenza stampa che anticipa la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario che, a Napoli, si terrà sabato al Maschio Angioino.

Nello specifico si è passati da 131.638 reati commessi nel 2017 a 128.234 nel 2018. A calare in modo particolare sono stati gli omicidi volontari sono passati da 35 a 21, di cui solo 8 legati alla criminalità organizzata rispetto ai 22 dell’anno precedente e nessuno a scopo terroristico. I tentati omicidi sono passati da 108 a 67. Gli attentati sono passati da 19 a 7. Diminuiscono anche gli incendi: 200 casi nel 2018 contro i 328 del 2017. Gli incendi boschivi, nello specifico, sono passati da 53 a 8. In diminuzione anche estorsioni, rapine (4773 contro i precedenti 56330 casi), le usure (passate da 692 a 660), e finanche i reati relativi alle sostanze stupefacenti, passati da 2082 a 2032. In diminuzione anche le ricettazioni (passate da 1590 a 1284); i reati di sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile (passati da 63 a 57); le contraffazioni di marchi e prodotti industriali (passate da 1069 a 742); le violazioni alla proprietà intellettuale (passate da 124 a 73).

Se, dunque, sono in calo alcuni reati che hanno da sempre accompagnato la storia del malaffare in città, ci sono però dei numeri in aumento che richiamano l’attenzione. La curva verso l’alto viene invece segnata dai furti, che passano da 67.126 a 67458; le violenze sessuali, passano da 164 a 175; le truffe e frodi informatiche, che passano da 11297 a 11412; i delitti informatici, che passano da 303 a 521.

Anche per i territori di Caserta, Avellino e Benevento e rispettive province, il numero complessi di reati commessi lo scorso anno risulta sensibilmente diminuito: da 30525 a 28.725 a Caserta; da 11725 a 10454 ad Avellino; da 6693 a 5399 a Benevento. Anche in questi territori è significativa la riduzione degli incendi, passati da 155 a 65 a Caserta; da 420 a 40 ad Avellino; da 135 a 28 a Benevento; e in particolare quella degli incendi boschivi, passati da 344 a 17 ad Avellino e da 135 a 28 a Benevento.

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giovedì, 24 Gennaio 2019 - 17:00
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