«La classe politica, e non da oggi, ha marginalizzato la Giustizia nelle manovre economiche rendendola di corto respiro» e questo ha fatto sì che oggi i «cittadini siano insoddisfatti del funzionamento della Giustizia». Questo ha fatto sì che oggi «troppo spesso i cittadini siano condannati ad un ergastolo processuale che costituisce una pena ingiusta per innocenti e colpevoli».
E’ il duro affondo del procuratore generale Luigi Riello nel corso del suo intervento alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario a Napoli. «Ecco perché oggi voglio rivolgermi a voi cittadini. Credo che lo Stato vi debba chiedere scusa», ha detto Riello. Poi il procuratore generale si scaglia contro quella classe politica che negli anni ha cavalcato l’immagine di una magistratura improduttiva per giustificare la lentezza dei processi. «Se la giustizia è lenta da Aosta a Mazara del Vallo, non è possibile addebitare queste lentezze alla svogliatezza dei magistrati italiani – ha detto Riello – I magistrati italiani sono i piu’ produttivi in Europa e questi sono dati statistici».
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sabato, 26 Gennaio 2019 - 12:24
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