Faida di Scampia, 9 arresti per 3 omicidi Colpiti i vertici della Vanella Grassi e del clan Abbinante, gli agguati nel 2012

Procura Napoli
di Federico Felici

Un altro tassello investigativo. Altri due agguati mortali che hanno scandito la cosiddetta terza faida di Scampia, quella che vide contrapposti gli Abete-Abbinante-Notturno al cartello Vanella Grassi-Marino-Leonardi per la gestione delle piazze di spaccio di Scampia e Secondigliano, che sono stati ricostruiti grazie al contributo dei malavitosi che sono passati a collaborare con la giustizia. Questa mattina i carabinieri hanno notificato nove ordinanze di custodia cautelare in cercare per gli omicidi di Salvatore Barbato e Luigi Russo (uccisi nello stesso agguato) e di Gennaro Spina. Destinatari dei provvedimenti sono personaggi di spicco delle due fazioni in lotta: otto indagati sono già detenuti per altro ed hanno ricevuto l’ordinanza in prigione, un solo indagato era libero.

I destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare
Il provvedimento restrittivo ha colpito: i boss Gennaro e Angelo Abbinante, il primo detenuto a Santa Maria Capua Vedere e il secondo a Capua; il ras della Vanella Grassi Umberto Accurso (detenuto a Novara); il primo boss della Vanella Antonio Mennetta (detenuto a Sassari); Luigi Aruta (della Vanella Grassi), detenuto a Frosinone; Antonio De Vita (detenuto a Rossano), considerato il guardaspalle di Mennetta; Alessandro Grazioso (detenuto a Salerno), anche lui al soldo della Vanella Grassi; Giuseppe Montanera (detenuto ad Asti), l’uomo di punta degli Abete-Abbinante condannato all’ergastolo come organizzatore dell’agguato costato la vita all’innocente Lino Romano, ucciso sotto casa della fidanzata a Marinella il 15 ottobre del 2012 per un tragico scambio di persona. L’indagato che era libero è Giovanni Carriello, del clan Abbinante, che ancora attende la fissazione in Assise Appello del processo (disposto dalla Cassazione) sull’omicidio di Giovanni Moccia e sul tentato omicidio di Giovanni Piana avvenuto nell’ottobre del 2007 a Casandrino.

L’omicidio di Barbato e Russo e le accuse agli Abbinante
Il gruppo degli Abete-Abbinante-Notturno risponde del duplice omicidio che si consumò il 9 ottobre del 2012  al largo Marcello a Secondigliano. Nell’agguato persero la vita il 27enne Salvatore Barbato detto ‘Totore e mezzanotte’ (vero obiettivo del raid) e una persona che era in sua compagnia, il 42enne Luigi Russo, che morì dopo due mesi di agonia all’ospedale Cardarelli.

Gennaro Spina, vittima di un’epurazione interna alla Vanella Grassi
La Vanella Grassi risponde invece dell’omicidio del suo affiliato Gennaro Spina, avvenuto il 23 ottobre del 2012 in via dello Stelvio a Secondigliano. Spina era sospettato dal suo clan di aver svolto il ruolo di “filatore” in occasione dell’omicidio Barbato e di avere quindi tradito il suo clan.

Gli elementi accusatori
Al centro dell’inchiesta ci sono anzitutto le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, alle quali hanno fatto da riscontro le intercettazioni. L’inchiesta è stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli.

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martedì, 5 Febbraio 2019 - 16:08
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