Zingaretti è il nuovo segretario del Pd: vittoria schiacciante su Martina
Renzi: «Adesso basta fuoco amico»

Nicola Zingaretti è il segretario del Pd e presidente della Regione Lazio

Nicola Zingaretti supera a mani basse lo scoglio del 51% delle preferenze (percentuale necessaria per aggiudicarsi la vittoria a tavolino evitando l’esame dell’Assemblea nazionale) e diventa il nuovo segretario del Pd. Le primarie che si sono tenute nella giornata di oggi lo hanno visto uscire vincitore con una percentuale elevatissima. Così come elevatissima, oltre ogni più rosea previsione, è stata l’affluenza degli ‘elettori’: si è superato il milione e mezzo di votanti. I dati, tuttavia, sono ancora parziali: la prima proiezione dell’organizzazione del Pd sui voti delle primarie (delle 21 circa) dice che Zingaretti ha raccolto quasi il 60% delle preferenze (ma il dato è destinato ad aumentare), distaccando di larga misura l’altro candidato che si era meglio piazzato al voto delle convenzioni, ossia Maurizio Martina.

A voler analizzare il voto di oggi, se le percentuali dovessero restare queste, il grande sconfitto è proprio l’ex ministro dell’Agricoltura, che – in occasione del voto delle convenzioni – era stato mantenuto in partita dall’incredibile risultato ottenuto in alcune regioni del Sud, come Campania e Sicilia, dove era riuscito persino a superare Zingaretti. Invece il voto dei gazebo lo ha sonoramente bocciato, fermandolo al 20%(sempre in base alle proiezioni delle 21). Lo stesso 20% conquistato (alle ore 21) da Roberto Giachetti, esponente dell’ala ortodossa renziana, che invece proprio ai gazebo è riuscito a fare un balzo in avanti rispetto al voto delle convenzioni. A Zingaretti stanno arrivando i complimenti e gli auguri degli esponenti del Pd. Il primo a complimentarsi è stato Roberto Giachetti: «Ho appena chiamato Nicola Zingaretti, che sarà il prossimo segretario del Pd per complimentarmi per il suo risultato ed anche per il risultato della partecipazione alla quale abbiamo contribuito tutti. Altro che macerie», ha scritto Giachetti su Facebook. Poco dopo è stato Maurizio Martina a chiamare Zingaretti: «Buon lavoro Zingaretti, buon lavoro Segretario! Contento di avere contribuito a questa bellissima giornata. Da oggi sempre piu’ fianco a fianco nel PD per l’Italia».

Poi sono arrivate anche le parole di Matteo Renzi che ha definito la vittoria di Zingaretti «bella e netti» e ha auspicato la fine delle ostilità all’interno del partito. «Adesso basta fuoco amico», ha detto Renzi, alludendo a quella guerra mossa nei suoi confronti da alcuni esponenti ‘dem’. Zingaretti dovrà adesso riprendere in mano il timone del partito. E sarà importante capire se aprirà effettivamente le porte agli ex ‘compagni’ rifugiatisi in LeU dopo lo scontro con Matteo Renzi. Non è un mistero che su Zingaretti abbia scommesso D’Alema. L’eventuale reunion potrebbe però determinare un nuovo terremoto all’interno del Pd: negli ultimi giorni di ‘campagna elettorale’ Roberto Giachetti ha ripetuto in maniera decisa che, laddove tornassero nel Pd quelli che oggi sono in LeU, lui sarà il primo ad andarsene, lasciando intuire che altri potrebbero seguire la sua strada.

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domenica, 3 Marzo 2019 - 21:40
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