E’ conto alla rovescia per la decisione della sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura nel processo a carico dei pm napoletani John Woodcock e Celestina Carrano, titolari dell’inchiesta Consip, accusati di violazione dei diritti di difesa nei confronti dell’ex consigliere di Palazzo Chigi Filippo Vannoni, non iscritto nel registro degli indagati e interrogato come teste il 21 dicembre del 2016, senza l’assistenza di un avvocato e con metodi ritenuti lesivi della sua dignità. La decisione del Csm è attesa per oggi.
A Woodcock è anche contestata un’intervista ‘mascherata’ rilasciata a ‘Repubblica’ contravvenendo al dovere di riserbo che era stato imposto dall’allora procuratore vicario Nunzio Fragliasso. Il processo a carico dei due pm era stato avviato nella scorsa consiliatura poi, su richiesta dei difensori era stato rinviato a dopo l’insediamento del nuovo Csm. Il sostituto procuratore della Cassazione, Mario Fresa, nell’udienza del 7 febbraio scorso, ha chiesto per Woodcock la censura e per Carrano l’ammonimento. Per Woodcock sono stati infatti confermati tutti i capi di incolpazione, per la Carrano è stata chiesta la sanzione per la mancata iscrizione di Vannoni nel registro degli indagati e l’assoluzione per le modalità con cui era stato condotto l’interrogatorio, avendo lei avuto in quella circostanza un ruolo marginale. Woodcock, intervenuto per rendere dichiarazioni spontanee, ha rivendicato la lealtà e la correttezza del suo operato.
Nell’ultima udienza, il 18 febbraio, il collegio disciplinare, presieduto dal laico M5S Fulvio Gigliotti, ha ascoltato le arringhe dei difensori, Marcello Maddalena per Woodcock e Antonio Patrono per Carrano, che hanno chiesto la loro assoluzione. (leggi gli aggiornamenti sulla decisione del Csm)
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lunedì, 4 Marzo 2019 - 15:01
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