Sulla bara ci sono fiori bianchi e la foto di Alessandra, la stessa foto stampata sulle t-shirt bianche che alcune persone hanno deciso di indossare. Fuori la chiesa, all’uscita del feretro, volano palloncini rosa e parte un lunghissimo applauso che copre a fatica le urla strazianti della madre.
A Messina un migliaio di persone si è stretto attorno alla famiglia di Alessandra Musarra, la 28enne massacrata di botte dal fidanzato Cristian Iappolo, 26 anni, che ha confessato solo dopo aver provato a scaricare la responsabilità sull’ex fidanzato della ragazza, che ha confessato solo dopo aver avuto il coraggio di sedersi insieme ai genitori di Alessandra a piangere per la scoperta del cadavere della fidanzata. I funerali si sono svolti questa mattina nella cattedrale. «Mia figlia non doveva morire, ridatemi mia figlia», urla la mamma disperata. Poi la folla grida «ergastolo, ergastolo, ergastolo», rivolgendo così il suo appello alla magistratura affinché Ioppolo abbia il massimo della pena. Alessandra non c’è più e va via per sempre accompagnata dall’Ave Maria di Shubert che riecheggia all’esterno della Cattedrale di Messina.
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mercoledì, 13 Marzo 2019 - 17:12
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