Basilicata al voto, caso ‘impresentabili’
La Commissione antimafia fa 5 nomi Morra: «Atteggiamento dei partiti assurdo»

elezioni regionali

Ci sono candidati che hanno riportato condanne in primo grado per reati legati al ruolo di pubblico amministratore. E candidati che sono attualmente sotto processo di primo grado per reati che configgono con il Codice di autoregolamentazione delle candidature. A tre giorni dalle elezioni regionali in Basilicata scoppia il caso degli ‘impresentabili’.

A rendere nota la lista dei nomi ‘inopportuni’, presenti sia nel centrodestra che nel centrosinistra (restano immuni il Movimento Cinque Stelle e la lista dell’indipendente Tramutoli) è stata la Commissione parlamentare antimafia che intorno alle 14.30 di oggi pomeriggio si è riunita per la relazione sulle liste elettorali in vista del voto di domenica in Basilicata dove a sfidarsi sono quattro candidati. I tre candidati “impresentabili” per l’Antimafia non conformi al Codice di autoregolamentazione delle candidature, ha spiegato il presidente dell’Antimafia, Nicola Morra, sono: Sergio Claudio Cantiani della lista “Comunita’ democratiche – Partito democratico” (che appoggia il candidato presidente del centrosinistra Carlo Tererotola), imputato di concussione. Il dibattimento è in corso al Tribunale di Potenza. Vincenzo Clemente della lista “Bardi presidente di Basilicata positiva” (che appoggia il candidato presidente Vito Bardi, sostenuto dal centrodestra), imputato di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio. Il dibattimento è in corso al tribunale di Potenza. Massimo Maria Molinari della lista del “presidente Trerotola Centro democratico progetto popolare” (che appoggia, come dice il nome della stessa lista, il candidato del centrosinistra Trerotola) imputato per due reati di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio. Il dibattimento è in corso al tribunale di Potenzia.

Due candidati hanno riportato sentenza di condanna in primo grado per delitti previsti dalla legge Severino. Sono Paolo Galante, del Partito socialista italiano (che appoggia il candidato del centrosinistra Trerotola), che risulta essere stato condannato dal tribunale di Potenza il 6 giugno 2016 per tre anni e 6 mesi di reclusione per peculato continuato in concorso col Saerli. Il giudizio di appello è fissato per il 16 maggio. Infine, Rocco Sarli della lista Fratelli d’Italia (che appoggia il candidato di centrodestra Vito Bardi) condannato dal tribunale di Potenza il 6 giugno 2016 a tre anni e 6 mesi di reclusione per peculato continuato in concorso con Galante. Il giudizio di appello è in corso. La prossima udienza è fissata per il 16 maggio.

Durissimo il commento del presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra: «Trovo inammissibile che le forze politiche abbiano firmato un Codice di autoregolamentazione delle candidature, lo abbiano votato sia in Commissione Antimafia che in Aula, per poi fregarsene. Diversi sono i candidati che sono stati inseriti in liste civiche di supporto alle liste dei partiti ma se uno e’ serio pretende dagli alleati la stessa serietà».

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giovedì, 21 Marzo 2019 - 16:21
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