
Nello zainetto ritrovato nella sua abitazione, a San Sebastiano al Vesuviano (comune in provincia di Napoli, c’erano 200mila euro in contanti. Sul tavolo c’era un biglietto aereo: destinazione Dubai, la partenza era programmata per domani. L’imprenditore Luigi Scavone (titolare della squadra di basket Alma Trieste di serie A1 e della scuderia motociclistica Pramac) finito in carcere questa mattina nell’ambito dell’inchiesta sulla maxi-frode fiscale da 70 milioni di euro della società di lavoro interinale Alma spa aveva programmato un viaggio per Dubai.
Un viaggio, secondo la procura, finalizzato a depositate nella città degli emirati arabi quell’ingente somma di denaro frutto di operazioni illecite. Questa ipotesi formulata dagli inquirenti lascia presupporre la possibilità di nuove indagini volte ad accertare come Scavone facesse sparire il denaro accumulato. Indagine che potrebbero spingersi appunto a Dubai, la Babilionia dei miliardari e dei latitanti. Sì, dei latitanti. Non va dimenticato infatti che il nome di Dubai, quando si parla di Napoli, è saldamente accostato al narcos Raffale Imperiale, lo stabiese che ha fatto la fortuna del clan Amato-Pagano rifornendoli di droga e facendoli diventare la cosca di riferimento, sul territorio napoletano, di altre cosche per l’approvvigionamento di stupefacenti.
Il nome di Scavone a Napoli è legato alla realizzazione di un intero padiglione all’interno del Secondo Policlinico di Napoli destinato allo studio e alla cura delle malattie rare dei bambini. Il costo dell’opera è stato sostenuto completamente dal patron di Altea Holding, appunto Scavone. L’evento è stato sponsorizzato pochi mesi fa, nel dicembre 2018.
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martedì, 26 Marzo 2019 - 13:46
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