Scampia, uccisero un affiliato sospettato di aver tradito il ras Manganiello: arrestati 4 degli Abete-Abbinante-Marino

Carabinieri
di Federico Felici

Otto anni fa attirarono in trappola Ciro Nocerino. Gli diedero appuntamento in un bar e lui ci andò senza problema. Era tra ‘amici’, pensava. Invece i suoi ‘compagni’, personaggi in vista del clan Abbinante, lo ammazzarono a sangue freddo: erano convinti che Ciro Nocerino, uomo di punta del gruppo dei Marino (gruppo alleato agli Abbinante) avesse avuto un ruolo nel tentato omicidio di Roberto Manganiello, esponente di spicco del gruppo Marino. Oggi, a otto anni di distanza dall’agguato che si consumò il 25 settembre del 2011 a Scampia, i carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Sono quattro le persone destinatarie del provvedimento restrittivo spiccato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia (l’inchiesta è assegnata ai pm Maurizio De Marco e Vincenza Marra). Quattro persone, tutte detenute per altro, adesso accusate di omicidio con l’aggravante della premeditazione, dell’uso illegale delle armi e dell’aggravante della matrice camorristica. Si tratta del boss Roberto Manganiello, di Arcangelo Abete, di Arcangelo Abbinante e di Giovanni Esposito detto ‘o muort. A sparare, secondo la ricostruzione accusatoria, furono Abbinante ed Eposito. Agli atti dell’inchiesta ci sono le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia ed una serie di intercettazioni.

Nocerino venne erroneamente indicato come complice nel tentativo di eliminare Roberto Manganiello, nipote dei Marino e principale esponente della famiglia, in una fibrillazione interna al gruppo criminale che opera sulle Case Celesti. La dinamica dell’omicidio fu particolarmente eclatante perché la vittima venne attirata dagli assassini, che egli credeva suoi compagni, in un bar della zona del Monterosa. Poi, accortosi della trappola, Nocerino tentò di fuggire e venne prima inseguito, poi colpito e quindi finito, di domenica ed in pieno giorno, alla presenza di moltissime persone, nessuna delle quali fu in grado di fornire elementi utili alle indagini.

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giovedì, 28 Marzo 2019 - 14:19
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