Lavoro, sanità pubblica e Governo a casa: 
la sfida di Zingaretti per rilanciare il Pd parte da Napoli e Casal di Principe

Nicola Zingaretti
Nicola Zingaretti al Teatro Sannazzaro di Napoli (foto Kontrolab)
di Laura Nazzari

Un Sud «totalmente cancellato dall’agenda di governo, senza nessuna remora». Un Sud «dove, grazie a questo esecutivo, non potrà cambiare nulla, perché nulla di strutturale è previsto né pensato». Nicola Zingaretti, segretario nazionale del Pd, sceglie Napoli e Casal di Principe per lanciare la campagna elettorale per le Europee. Sceglie due città del Sud, perché è sul Mezzogiorno d’Italia che il leader dei ‘dem’ intende scommettere per provare a risalire la china di quei consensi che tengono il Pd ancora molto lontano da Lega e Cinque Stelle. Al suo fianco c’è Franco Roberti, magistrato (in pensione) di grande spessore e attuale assessore regionale: è capolista del Pd-Siamo Europei nella circoscrizione Sud alle Europee.

Il richiamo all’unità
E così ieri, prima al teatro Sannazaro a Napoli e poi nell’aula consiliare del Comune dell’agro aversano, Zingaretti traccia la mappa per uscire dalla crisi e per diventare nuovamente l’alternativa ai due partiti attualmente al Governo. Immancabile il richiamo all’unità interna, che continua ad essere una spina nel fianco del Pd: «Basta litigi tra di noi. Siamo un partito unico e ringrazio chi mi ha votato ma soprattutto chi non mi ha votato (…) Nessuno credeva che avremmo portato un milione e 600mila votanti alle primarie del Pd perché davano la nostra storia archiviata. Solo grazie a una partecipazione popolare diffusa abbiamo detto all’Italia che c’è ancora una parte di storia bellissima da scrivere per la democrazia italiana e vogliamo contribuire a scriverla. Ma questo non lo farà un leader da solo», dice a Napoli rivolgendosi ad una platea composita. Tra il pubblico si scorgono i volti dei renziani (Gennaro Miglione, Assunta Tartaglione, Lello Topo e Paolo Siano), i fedelissimi di Zingaretti (Teresa Armato, Marco Sarracino e Nicola Oddati), ma anche i fuoriusciti dal partito, come Arturo Scotto, tra i fondatori di Mdp, e Antonio Bassolino. Presenti anche il nuovo segretario regionale del Pd Leo Annunziata e Michele Meta, il commissario del partito provinciale di Napoli.

Gli scontri all’esterno del teatro Sannazaro,
i turisti in fuga
Manca il Governatore Vincenzo De Luca, costretto all’ultimo minuto a rinunciare a raggiungere il teatro Sannazaro a causa degli scontri scoppiati all’improvviso all’esterno prima dell’arrivo del segretario nazionale. Comincia tutto con un diverbio tra un disoccupato del Movimento organizzato ‘7 Novembre’ (che ha presentato progetto di inserimento lavorativi ipotizzando l’’impiego dei fondi europei e dell’avanzo di città metropolitana e che era lì per contestare De Luca) e un dirigente democrat per un manifesto strappato. Dalle parole forti agli spintoni è stato un attimo. La tensione si accende, alcuni del Movimento sono finiti sulla barriera di forze dell’ordine schierata in assetto antisommossa e i poliziotti hanno risposto con una carica e manganellate. Tutto sotto gli occhi di turisti che hanno cominciato a scappare. Il bilancio è stato di 4 feriti e cinque contusi tra manifestanti e forze dell’ordine.

«La priorità per gli italiani non è avere una pistola in casa, ma è il lavoro»
«Mi spiace per quello che è accaduto, è stata una cosa brutta», commenta Zingaretti che ha quindi coglie l’occasione per centrare parte del discorso sul lavoro e sulla necessità di investire su di esso: «Noi non crediamo che la priorità sia dire agli italiani di tenere a casa una pistola. La priorità è il lavoro. Il lavoro in Italia non crescerà mai senza una nuova fase che mandi a casa questo governo. Hanno fatto l’opposto di quanto avevano detto ed umiliato il voto degli italiani che chiedevano un riscatto».

La difesa della sanità pubblica
Un altro tema toccato da Zingaretti è quello della Sanità. «Metteranno in discussione la sanità pubblica – commenta il leader del Pd -, proponendo formule privatistiche. Noi combatteremo contro questa vergogna. Negli Usa le prestazioni sanitarie sono garantite solo se hai un’assicurazione da 10mila dollari al mese. Altrimenti, muori». Per il segretario dem, deve essere il Partito democratico «a cambiare e fissare l’agenda del governo. Questo esecutivo deve andare a casa o il Paese andrà allo sfascio. Non lo permetteremo».

L’autocritica: «Sottovalutato l’aumento delle diseguaglianze sociali»
Infine c’è anche spazio per un’autocritica: «Se siamo stati bravissimi a tirare fuori l’Italia dalla crisi più drammatica dal dopoguerra, dobbiamo dire che abbiamo sottovalutato troppo quanto l’aumento devastante delle diseguaglianze sociali doveva interessare soprattutto noi, perché da noi si aspettavano la risposta più importante – dice Zingaretti – Abbiamo discusso di questo e su questo abbiamo trovato una posizione unitaria. Ora, per mettere in campo una rivolta morale, dobbiamo guardare in faccia la realtà e capire che o ci muoviamo ora, prendiamo iniziativa, oppure questo nostro paese rischia tanto».

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martedì, 30 Aprile 2019 - 11:52
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