Ieri la requisitoria del sostituto procuratore generale D’Addea al processo di secondo grado sull’omicidio di Genny Cesarano, ucciso per errore dalla camorra a soli 17 anni. Oggi un momento di incontro e di memoria collettiva dedicato a Genny. Nella chiesa di San Severo fuori le mura (rione Sanità) numerosi studenti si sono riuniti per partecipare alla commemorazione del 17enne organizzata dall’associazione ‘Libera’. Presente all’incontro don Luigi Ciotti, presidente di Libera, e i familiari di alcune vittime innocenti di camorra.
Alcuni ragazzi hanno preparato cartelloni con scritte di ‘denuncia’ e di ribellione alla criminalità organizzata: «La camorra non ha domani, perché siamo noi i nuovi partigiani»; «E’ normale che esista la Paura in ogni uomo, l’importante è che sia accompagnata dal Coraggio»; «Basta! Denunciare le persone che ci opprimono, non dobbiamo più stare zitti».
La giornata di commemorazione in memoria di Genny Cesarano cade a 24 ore di distanza dal requisitoria del pg al processo di secondo grado sull’omicidio di Cesarano, processo che vede sul banco degli imputati esponenti del clan Lo Russo: il pg ha chiesto ai giudici della quarta sezione della Corte d’Assise di Napoli di confermare le condanne disposte in primo grado dal gip Vecchione all’esito del rito abbreviato. Tradotto in numeri, il pg ha chiesto la conferma dell’ergastolo per Luigi Cutarelli, Antonio Buono e Ciro Perfetto: il rappresentante della pubblica accusa ha invitato la Corte a non concedere le attenuanti agli imputati, attenuanti sulle quali, invece, puntano gli imputati in ragione dell’ammissione degli addebiti fatta nel precedente grado di giudizio. Sedici anni, infine, sono stati proposti per il boss pentito Carlo Lo Russo che ordinò il raid. Genny Cesarano venne ucciso nella notte tra il 5 e il 6 settembre del 2015. Un commando dei Lo Russo sparò all’impazzata allo scopo di lanciare un segnale agli esponenti del gruppo ‘locale’ degli Esposito con i quali i Lo Russo erano entrati in rotta di collisione. Uno dei colpi esplosi colpì Genny Cesarano.
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venerdì, 3 Maggio 2019 - 13:23
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