Andria, scontro tra treni con 23 morti: Regione Puglia citata responsabile civile

Scontro treni
Lo scontro dei treni in Puglia il 12 luglio del 2016

La Regione Puglia verrà citata quale responsabile civile (cioé soggetto tenuto eventualmente al risarcimento del danno) nel processo per l’incidente ferroviario del 12 luglio 2016, avvenuto sulla linea Ferrotramviaria tra Andria e Corato che causò la morte di oltre 20 persone. Lo ha deciso il Tribunale collegiale di Trani, a conclusione dell’udienza odierna nell’aula bunker del carcere, con ordinanza di citazione per il 6 giugno dell’ente nella persona del suo presidente. Nell’incidente 23 persone persero la vita e altre 51 rimasero ferite. Lo scontro avvenne tra due treni un ET 1021 partito da Andria e diretto a Corato e un ET 1021 che faceva il percorso inverso.

I giudici del collegio hanno emesso complessivamente quattro ordinanze per decidere sulle questioni preliminari avanzate dalle parti nel processo, iniziato l’11 aprile, che vede imputate 17 persone e una società. Ammessa anche la costituzione di parte civile di altri parenti delle vittime, che ne hanno fatto richiesta, e dei Comuni di Corato e Andria nei confronti di Ferrotramviaria spa, l’unico dei 18 imputati per i quali l’istanza era stata rigettata dal Gup durante l’udienza preliminare. Ammesse anche le costituzioni di parte civile di altri parenti delle vittime, che non lo avevano fatto nel corso dell’udienza preliminare, nonché delle associazioni Codacons, Confcomsumatori, Adusbef e Gepa (delle quali erano state dichiarate non ammissibili dal Gup).

Rigettata invece la richiesta di citazione del responsabile civile avanzata nei confronti dell’Ustifd di Puglia, Basilicata e Calabria (che si occupa delle linee ferroviarie in concessione); mentre è stata considerata fuori termine la richiesta dell’Adoc, presentata solo oggi, di costituirsi parte civile.

Nel processo sono imputate 17 persone (fisiche) tra dipendenti, dirigenti e vertici della società Ferrotramviaria (che ha ancora in gestione la linea Bari-Barletta), un dirigente del ministero delle Infrastrutture e due direttori dell’Ustif. Mentre una diciottesima persona, dirigente del Mit, viene processata con il rito abbreviato. I reati contestati, a vario titolo, dalla Procura di Trani sono quelli di disastro ferroviario, omicidio colposo e lesioni gravi colpose, omissione dolosa di cautele, violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e falso.

Ferrotramviaria (imputata in qualità di persona giuridica) risponde dell’illecito amministrativo dipendente dai reati commessi da vertici e dirigenti. Parti civili nel processo sono ora la Regione Puglia, i Comuni di Corato, Andria e Ruvo di Puglia, le associazioni Acu, Adusbef, Confconsumatori, Codacons, Anmil e Gepa, oltre ai parenti delle vittime e ai passeggeri sopravvissuti (ad eccezione di quanti hanno ritirato la costituzione dopo aver già ottenuto i risarcimenti danni dall’assicurazione). Mentre Regione Puglia, Ferrotramviaria e Ministero dei Trasporti sono stati citati come responsabili civili, cioè soggetti tenuti eventualmente al risarcimento del danno. Il processo riprenderà il 6 giugno, quando nell’aula bunker del carcere saranno sentiti i primi testi dell’accusa.

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martedì, 7 Maggio 2019 - 15:36
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