Spagna, studentesse morte in un incidente: archiviata ancora l’inchiesta Rabbia per le 7 italiane decedute

Bus Spagna
di Roberta Miele

Dolore e rabbia: il pensiero che le 13 studentesse Erasmus, tra cui 7 italiane, morte nell’incidente in Catalogna il 20 marzo 2016 rischiano di non avere mai giustizia non contempla altre reazioni. Per la terza volta il giudice spagnolo ha archiviato il procedimento penale. Nonostante il blocco delle indagini «abbiamo già dato impulso ai legali spagnoli di ricorrere contro questa nuova archiviazione», spiega l’avvocato Stefano Bartoli che assiste la famiglia di Lucrezia Borghi, studentessa 22enne di Greve, in Chianti (Firenze). Con lei persero la vita anche Francesca Bonello, 23enne ligure, studentessa di Medicina all’Universitat de Barcelona di Gran Via de lei Corts Catalane; Elisa Valent, di Gemona del Friuli Udine, cittadina in provincia di Udine, studiava Lettere ed era a Barcellona solo da quindici giorni; Elena Maestrini, 2enne di Bagno di Gavorrano (Grosseto), studiava Economia ed era in Erasmus in Spagna; Valentina Gallo, 22enne fiorentina, studiava Economia nella sua città d’origine ed era in in Erasmus nella penisola iberica; Serena Saracino, piemontese, avrebbe compiuto 23 anni poco dopo il giorno della tragedia, studiava Farmacia all’Università di Torino ed era da un mese a Barcellona; Elisa Scarascia Mugnozza, 22enne romana, era studentessa a La Sapienza di Roma.

Con un provvedimento più stringato del precedente, è stato lo stesso giudice istruttore del Tribunale di Amposta che aveva già disposto l’archiviazione, a decidere per la terza volta. Il tutto, continua il legale, «senza tener conto delle indicazioni» del Tribunale di Tarragona che, quando nel 2018 aveva accolto il ricorso presentato dalle famiglie delle vittime «aveva disposto nuovi accertamenti». Eppure, alla base della decisione, c’è la mancanza dei presupposti per proseguire il procedimento. Una posizione per niente condivisa dall’avvocato Cinzia Zanaboni, difensore della famiglia di Elena Maestrini, in quanto i familiari delle studentesse, negli anni, hanno dato suggerimenti importanti per contribuire alle indagini, anche riguardo all’autista del pullman e all’organizzazione della compagnia di trasporti, in base a riscontri tecnici e informazioni che hanno potuto reperire. «Tutto questo è inaccettabile», «scandalo è la sola parola che mi viene da dire», continua il legale.

Ha espresso «profonda amarezza» anche Flaminio Galli, direttore generale dell’Agenzia Erasmus+ Indire. «È doveroso fare chiarezza su un evento tanto drammatico», «nessuna giustizia è stata fatta e nessuna responsabilità è stata accertata». «Trovo assurdo che in tutta questa vicenda non ci sia stata la volontà di scoprire errori e responsabilità. – ha spiegato – Non ci si vuole accanire contro qualcuno, ma solo capire, perché in futuro si possa agire nella massima sicurezza e fare in modo che una tragedia simile non si ripeta».

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venerdì, 17 Maggio 2019 - 14:16
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