Ucciso dalla camorra 26 anni fa, Napoli ricorda la vittima innocente Maurizio Estate nella piazza a lui intitolata

Maurizio Estate
di Gianmaria Roberti

C’è il tocco lieve dello scrittore Maurizio de Giovanni, che improvvisa un calembour, in una giornata prima di pioggia e poi illuminata dal sole. «Questa è un luogo che unisce quattro stagioni – dice il romanziere -: siamo in un giorno di primavera, ma sembra autunno, in una piazza che si chiama Estate, e dobbiamo combattere l’inverno». L’inverno è la criminalità che 26 anni fa si portò via Maurizio Estate, simbolo di una Napoli mai rassegnata alla delinquenza.

Stamane la commemorazione del giovane ucciso per aver sventato uno scippo, il 17 maggio 1993. Nell’ex largo Vetriera a Chiaia, oggi intitolato a lui, la cerimonia con familiari, istituzioni e associazioni. Per la prima volta, il nome di Maurizio si associa ad un premio letterario, riservato alle scuole della I municipalità. A vincerlo è Zeno Formato della Fiorelli, premiato da Maurizio de Giovanni, presidente di giuria. Intorno a loro, il mondo riunito ogni anno nel tributo al ragazzo morto per un gesto di coraggio e altruismo: il nipote Davide Estate, presidente dell’associazione antiracket Vomero; il fratello Giovanni “Chioschetto”, commerciante e punto di riferimento del quartiere collinare; l’assessore comunale Alessandra Clemente, il presidente della I municipalità, Francesco de Giovanni e l’assessore agli affari generali Fabio Chiosi; il presidio Libera Chiaia-San Ferdinando-Posillipo “Maurizio Estate-Fabio De Pandi”, il Coordinamento Campano Vittime Innocenti della Criminalità, la Fondazione Polis, la Federazione associazioni antiracket e antiusura italiane. E a raccogliere il testimone, nel percorso di educazione alla legalità, gli alunni degli istituti Ilaria Alpi-Carlo Levi di Scampia e Giuseppe Fiorelli di Chiaia.

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lunedì, 20 Maggio 2019 - 18:43
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