Radio Radicale, bocciato il salvataggio tentato dalla Lega: ultima chance, ricorso presentato da Carroccio e Pd

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L’emendamento che, a sorpresa, la Lega aveva presentato al decreto crescita nel tentativo di tenere ancora in vita Radio Radicale è stato bocciato dalle commissioni Bilancio e Camera. Dichiarato inammissibile, per l’esattezza. Significa che, se i ricorsi già annunciati dal Carroccio, dal Pd, da Forza Italia e pure da Fratelli d’Italia non dovessero essere accolti, Radio Radicale sarà condannata alla chiusura.

La questione è semplice: sino ad oggi Radio Radicale ha potuto contare una convenzione col Governo, da 5 milioni all’anno, per trasmettere le sedute parlamentari (la convenzione scade oggi). Soldi che Radio Radicale ha utilizzato anche per migliorare la qualità e la pluralità dei servizi di informazione offerti. Con l’avvento del Governo giallo-verde quella convenzione è stata messa in discussione: a puntare i piedi sono stati i grillini, con Vito Crimi che si è intestato la battaglia contro l’editoria. Per i pentastellati la convenzione affidata a Radio Radicale va tagliata perché un analogo servizio è affidato alla Rai. Senza l’incasso della convenzione e con il combinato dei tagli dei fondi all’editoria, a Radio Radicale resta poco ossigeno. Uno scenario che ha spinto molto intellettuali a scendere in campo per Radio Radicale. La mobilitazione ha riguardato anche i penalisti italiani. Poi a sorpresa si è mossa la Lega con l’emendamento al decreto crescita in base al quale Radio Radicale avrebbe ottenuto la proroga della convenzione, in scadenza oggi, sino alla fine dell’anno e per un importo di 3 milioni e mezzo.

A Napoli pochi giorni fa si è svolto un interessante convegno (che noi di Giustizia News24 abbiamo puntualmente documentato con uno speciale approfondimento sul quotidiano digitale, il nostro giornale disponibile su abbonamento) nel corso del quale i relatori hanno espresso con forza un concetto molto semplice che riproponiamo: «Radio Radicale tutela la verità, ha detto don Luigi Ciotti. Ha ragione. La tutela della verità è un valore inestimabile. E allora io mi chiedo: si può fare spending review sulla tutela della verità?», ha osservato l’avvocato del foro di Napoli Elena Cimmino. «La decisione delle Commissioni bilancio e finanze della Camera – ha denunciato l’Associazione Stampa Romana- è molto grave. L’emendamento era stato proposto dalla Lega. Il Parlamento certifica in questo modo la fine del rapporto con una emittente che ha dimostrato nei fatti di svolgere autentico servizio pubblico con evidenti conseguenze sociali e occupazionali. Invitiamo i colleghi alla mobilitazione e sosteniamo Radio Radicale perché non chiuda le trasmissioni e faccia sentire forte e chiara la sua voce».
Le commissioni Bilancio e Finanze della Camera ufficializzeranno l’esito dei ricorsi solo in serata.

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martedì, 21 Maggio 2019 - 15:45
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