Anche Microsoft ‘scarica’ Huawei,
Donald Trump apre uno spiraglio
ma il colosso cinese pensa a un piano B

Huawei
di Tina Raucci

Huawei sempre più isolata: dopo la fuga di Google, che ha preferito interrompere i rapporti commerciali con il colosso cinese a seguito del suo inserimento nella Entity List, anche Microsoft si appresta a sospendere accordi e affari con la compagnia fondata da Ren Zhengfei. Meglio un passo indietro, ha pensato il gruppo di Bill Gates, che infilarsi nel ginepraio di regole e autorizzazioni governative che si rendono indispensabili per contrattare con le aziende inserite nella Entity List.

Da Microsoft fanno però sapere che la sospensione di affari con Huawei ha carattere temporaneo, in attesa di nuovi sviluppi nell’ambito delle relazioni macroeconomiche tra Cina e Stati Uniti. Sarà invece ancora possibile scaricare aggiornamenti Windows su dispositivi Huawei, in quanto il colosso cinese non darà attuazione alle direttive, che di conseguenza risultano essere unilaterali da parte di Microsoft. O, almeno, tale situazione si protrarrà fino al prossimo 19 agosto, come annunciato da Richard Yu, responsabile della divisione business customer Huawei. Sulla scia di Google e Microsoft, anche Amazon ha chiuso le porte a Huawei e ha cessato la compravendita di prodotti. Sul fronte nipponico la vendita dei modelli Huawei è stata posticipata anche da SoftBank, Docomo e Kddi. Per la multinazionale i profitti rallentano.

Il colosso cinese dal canto suo sta già pensando a come correre ai ripari, anche se nelle ultime ore Trump ha aperto un timido spiraglio d’apertura sul piano diplomatico nelle ultime ore. «Il caso Huawei potrebbe essere risolto nell’ambito dell’accordo commerciale con la Cina», ha diffuso proprio questa mattina, tramite una nota, il presidente americano. «Dall’autunno di quest’anno potrebbe essere pronto il nuovo sistema operativo sviluppato a livello interno» ha fatto sapere Yu. In tal modo Huawei sarà in grado di fare a meno di Google. A supportare il gruppo di Zhengfei, utenti e fornitori da ogni parte del mondo: se da un lato la Panasonic ha annunciato che continuerà a rifornire i propri prodotti a Huawei, dall’altro la più grande azienda di microchip, la taiwanese TSMC, nemmeno si farà influenzare da quest’isolamento finanziario sempre più persistente.

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venerdì, 24 Maggio 2019 - 17:28
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