E’ stata incentrata sulla richiesta di proscioglimento avanzata dall’avvocato Astolfo Di Amato, legale dell’imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny, già titolare dell’Eternit, imputato per l’omicidio volontario di sei dipendenti e due loro familiari, l’udienza che si è svolta oggi nell’aula 116 del Tribunale di Napoli, davanti alla II Sezione della Corte di Assise di Napoli (presidente Alfonso Barbarano, giudice a latere Maurizio Conte).
Una richiesta, accompagnata anche da altre eccezioni, respinta al mittente dagli avvocati delle parti civili, una decina, e dalla Procura di Napoli (pm Frasca e Giuliano), avanzata sulla base del principio del “ne bis in idem” (l’impossibilità di poter giudicare una persona due volte per i medesimi fatti, ndr). «Tutte le eccezioni di Stephan Schmidheiny, sono infondate, – sostiene l’avvocato Ezio Bonanni, presidente di Ona – sia quella di bis in idem perchè l’imputazione è di omicidio volontario, e non è stato mai precedentemente processato, sia tutte le altre perché i diritti della difesa sono stati rispettati».
In aula, a rappresentare Ona, c’era l’avvocato Flora Abate che, insieme al pool di legali, ha formalizzato l’atto di costituzione di parte civile. La scorsa settimana il Tribunale di Torino ha condannato Schmidheiny a quattro anni di reclusione. La prossima udienza è stata fissata per il 25 giugno.
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venerdì, 31 Maggio 2019 - 15:02
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