Otto ore, tanto è durato lo sciopero indetto dai sindacati, Fim Fiom e Uilm, per i metalmeccanici. Otto ore in cui tantissime persone hanno incrociato le braccia in segno di protesta contro un mondo sempre più provato dalla crisi, l’ultimo colpo ricevuto solo qualche giorno fa con la decisione della Whirlpool di cedere lo stabilimento di Napoli. Alla protesta avrebbero aderito il 19,3% degli occupati, secondo Federmeccanica. Decine di migliaia di persone sono scese in piazza, questa mattina, a Milano, Firenze e Napoli per chiedere agli attori del sistema, Governo e imprese, di mettere al centro del dibattito lavoro, industria, salari e diritti dei lavoratori.
A Napoli «oltre 20mila le lavoratrici e i lavoratori che hanno partecipato al corteo dei metalmeccanici partito da piazza Mancini» afferma il segretario generale della Fiom Campania, Massimiliano Guglielmi. Secondo il segretario tantissimi scioperanti sono giunti nella città partenopea «da tutte le regioni del Sud. Da Roma a Reggio Calabria. Dalle isole, Sicilia e Sardegna. Dall’Abruzzo, dalla Puglia, dalla Basilicata, dal Molise e dalla Campania». «L’immenso corteo per le vie del capoluogo campano è stato aperto dai lavoratori della Whirlpool di Napoli che, in questi giorni, difendono il loro lavoro con determinazione. Con la consapevolezza che un pezzo importante e di eccellenza dell’industria partenopea va difeso ad ogni costo dalle logiche di delocalizzazione delle multinazionali».
«Donne e uomini di tante realtà metalmeccaniche campane – precisa Guglielmi – che rinunciando ad 8 ore di salario hanno chiesto al Governo e alle aziende: futuro per l’industria, lavoro e tutele. Caserta, Avellino, Salerno sono i territori che in questi anni hanno pagato il prezzo piu’ alto in termini di desertificazione industriale. Almeno 15 pullman sono arrivati soltanto da queste province campane. Tantissimi i lavoratori degli appalti. Persone che negli ospedali e negli enti pubblici non si vedono ma lavorano quotidianamente parché vengano garantiti tutti i servizi essenziali». «Oltre 20mila Metalmeccanici – conclude Guglielmi – che hanno chiesto a gran voce di cambiare verso, per davvero. Non c’è più tempo. Il Sud non ha più tempo. Una certezza, però è stata lanciata da piazza Matteotti, in questa giornata più calda del mese. Se non dovessimo essere ascoltati, ancora una volta andremo avanti con la lotta e con le mobilitazioni».
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venerdì, 14 Giugno 2019 - 20:57
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