Scontro tra treni in Puglia: via i giudici
La Corte d’Appello: «Sì alla ricusazione, hanno espresso valutazioni indebite»

scontro treni Trani
Lo scontro tra treni in Puglia che provocò 23 morti
di Roberta Miele

«Valutazioni indebite» sul ruolo della società Ferrotramviaria che hanno compromesso «l’immagine di imparzialità» del collegio del Tribunale di Trani al processo che mira a fare luce su ruoli e responsabilità rispetto l’incidente ferroviario tra Andria e Corato del 12 luglio 2016, che ha portato alla morte di 23 persone e al ferimento di altre 51. E’ con queste parole che i giudici della Corte d’Appello di Bari hanno accolto la richiesta avanzata dagli avvocati Michele Laforgia e Tullio Bertolino nell’interesse dalla Ferrotramviaria, società che gestisce la linea ferroviaria ex Bari Nord, responsabile civile e al tempo stessa imputata insieme ad altre 17 persone per il disastro ferroviario. Nel mirino dei difensori era finita l’ordinanza del Tribunale con cui è stato citato il responsabile civile della Regione Puglia, soggetto tenuto eventualmente al risarcimento del danno. Il provvedimento ha definito la Ferrotramviaria come «soggetto rivelatosi inaffidabile» a cui è stato consentito di continuare a occuparsi della concessione della linea ex Bari Nord. Così il 6 giugno scorso la difesa ha presentato richiesta di ricusazione sostenendo che in quella ordinanza vi fosse «una irrituale ed illegittima anticipazione del giudizio in ordine alla responsabilità dell’ente» che «ne ha minato definitivamente l’immagine di imparzialità».

Una valutazione che la Corte d’Appello ha fatto propria: «Il Tribunale non si è limitato a riportare il contenuto del capo d’imputazione, ma ha espresso delle valutazioni non richieste sulla ascrivibilità dell’ipotizzato reato al soggetto ricusante», hanno scritto i giudici. Lo avrebbero fatto «in via diretta attraverso l’aggettivo ‘inaffidabile’ implicante un giudizio, personale e soggettivo, in ordine alle condotte colpose cristallizzate nell’imputazione; in via indiretta, delineando eventuali profili di responsabilità della Regione Puglia per non aver mai revocato il contratto di affidamento della gestione del trasporto locale alla Ferrotranviaria spa lasciando, quindi, logicamente intendere la sussistenza di fondate ragioni in tal senso che l’ente locale avrebbe colposamente disatteso». Altro punto alla base della decisione della Corte sono stati i rapporti di parentela che legano uno dei membri del collegio di Trani con alcune parti civili e con una vittima.

Adesso la palla passa al presidente del Tribunale tranese che dovrà provvedere alla sostituzione di Giulia Pavese, presidente del collegio, Paola De Santis e Filomena De Rosa, giudici a latere. Gli atti fino a questo momento compiuti sono stati fatti salvi. Unica eccezione resta l’ordinanza oggetto della richiesta di ricusazione, dunque il nuovo collegio dovrà

valutare nuovamente la citazione della Regione Puglia quale responsabile civile. La sostituzione non causerà ritardi in quanto il giudizio è ancora nelle fasi iniziali, dedicate alla costituzione delle parti e alle eccezioni preliminari. Solo dopo, si entrerà nel vivo del dibattimento. Insieme a Ferrotramviaria sono alla sbarra degli imputati, accusati a vario titolo di disastro ferroviario, omicidio colposo, lesioni gravi colpose, omissione dolosa di cautele e violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro, dipendenti e dirigenti dell’azienda pugliese di trasporti e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

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martedì, 25 Giugno 2019 - 16:00
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