Clan Contini, avvocato di Napoli indagato Documento di Camera penale e Ordine: «Solidarietà e vicinanza al legale»

Toghe

Un comunicato congiunto per esprimere «vicinanza e solidarietà» all’avvocato Raffaele Chiummariello, accusato dalla Dda di Napoli di concorso esterno in associazione di stampo mafioso nell’ambito dell’inchiesta sui Contini e sull’Alleanza di Secondigliano che pochi giorni fa è sfociata in oltre 100 arresti.

La Camera penale di Napoli, guidata dal presidente Ermanno Carnevale, e il Consiglio dell’Ordine degli avvocati partenopei, guidati dal presidente Antonio Tafuri, si sono detti «convinti che l’avvocato saprà dimostrare – come, d’altro canto, già fatto sinora – la correttezza del proprio comportamento professionale e l’assoluta estraneità ai fatti che gli vengono addebitati». Nei confronti del penalista, la procura aveva avanzato anche richiesta di misura cautelare ritenendo, sulla scorta delle dichiarazioni di tre pentiti del clan Contini e di una intercettazione in carcere (durante un colloquio tra il penalista e il suo assistito, il boss Eduardo Contini), che l’avvocato si fosse prestato a fare da ‘ambasciatore’ per conto del boss. Un’ipotesi accusatoria che il giudice per le indagini preliminari Roberto D’Auria del Tribunale di Napoli – chiamato a vagliare la richiesta – ha però bocciato, concludendo – dopo un’attenta analisi degli elementi accusatoria – per la mancanza della gravità indiziaria (E’ possibile leggere l’approfondimento sul punto cliccando sul link). 

Nel comunicato congiunto, infine, la Camera penale e l’Ordine degli avvocati hanno lamentato «le modalità di rappresentazione della notizia» che è stata fatta da alcuni organi di informazione. Modalità che sottolinea il comunicato hanno offerto «un’immagine estremamente ‘nebulosa’ della condotta ‘defensionale’ dell’avvocato Chiummariello».

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venerdì, 28 Giugno 2019 - 20:49
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