Torre Annunziata ricorda le vittime
del palazzo crollato a Rampa Nunziante

Commemorazione Torre Annunziata
di Mauro Della Corte

Sono passati due anni, 730 giorni, ma il ricordo fra cittadini torresi è ancora indelebile. Il 7 luglio del 2017 alle ore 6.20 di mattina un boato risvegliò i residenti della cittadina oplontina. Polvere, macerie e il suono delle sirene dei vigili del fuoco, delle autombulanze e della protezione civile. Così si risvegliò la città. Con una palazzina crollata, in via Gino Alfani, e la terribile paura che sotto le macerie ci potessero essere vittime. Centinaia di persone a scavare alla disperata ricerca dei residenti della palazzina di Rampa Nunziante, con l’intera popolazione torrese, sul luogo del crollo, in attesa di rivedere i propri amici e parenti. Paura che piano piano lasciò spazio alla consapevolezza del disastro, al dolore per la perdita di 8 vite.

Sotto le macerie persero la vita Giacomo Cuccurullo, Adele Laiola, il loro figlio Marco, Giuseppina Aprea, Pasquale Guida, Anna Duraccio e i loro figlioletti Francesca Guida e Salvatore Guida. Oggi, 730 giorni dopo, nella chiesa della Santissima Trinità, a pochi passi dal luogo della tragedia la cittadinanza ha voluto ricordare con una messa le vittime. Tantissime le persone ad ascoltare le parole del parroco don Ciro Cozzolino.

Una chiesa gremita di fedeli e non solo. Don Ciro ha voluto ricordare che ci troviamo di fronte a «un dramma che non riguarda solo i tribunali, ma riguarda tutti». «La Giustizia – continua il parroco – non è solo quella delle aule dei tribunali ma è quella che bisogna ricercare tutti i giorni». «La posta in gioco è alta, serve la conversione, che è anche cambio di mentalità. Siamo qui anche per impegnarci» il messaggio lanciato da don Ciro a tutti i presenti, mentre la chiesa continuava a riempirsi. Tantissimi cittadini anche all’esterno, a cui venivano consegnati fiori di lavanda, scelto come simbolo della giornata.

Dopo la messa, il parroco, le autorità e i torresi hanno raggiunto in corteo i resti del palazzo dove si è svolta una preghiera per le vittime. Commozione poi per il lancio di palloncini a simboleggiare Giacomo, Adele, Marco, Giuseppina, Pasquale, Anna, Francesca e Salvatore «che volano verso il celo ma che rimangono qui tra di noi» afferma don Ciro mentre un lungo applauso li accompagna verso l’alto. «Il fiore di lavanda (consegnato durante la messa, ndr.) lo porterete a casa per ricordare l’impegno a vivere la giustizia ogni giorno e la memoria. Perché giustizia e memoria sono due elementi fondamentali per la comunità, per essere in pace con se stessa» conclude don Ciro.

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domenica, 7 Luglio 2019 - 21:49
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