Rigopiano, al via l’udienza preliminare: centodieci costituzioni di parte civile

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di Roberta Miele

Sulle maglie, tutte bianche, con i volti dei cari che hanno perso la vita e la scritta «Rigopiano 29 angeli». Stamattina i familiari delle vittime erano in aula per l’apertura dell’udienza preliminare per la strage nell’hotel Rigopiano che nel 2017 ha portato alla morte di 29 persone. Familiari delle vittime e dei superstiti, ma anche l’Inail, il Comune di Farindola, (Pescara), Codacons e Cittadinanzattiva. In centodieci hanno fatto richiesta di costituzione di parte civile, istanze che le difese dovranno vagliare in attesa della prossima udienza fissata per il 27 settembre.

Costituzioni legittime per il procuratore di Pescara Massimiliano Serpi, interpellato dal gup ella città dannunziana Gianluca Sarandrea. In aula erano presenti solo sette dei venticinque imputati, di cui ventiquattro persone fisiche ed una società, tra cui il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, gli ex sindaci Massimiliano Giancaterino e Antonio De Vico e il dirigente della Regione, a cui l’ex prefetto di Pescara Francesco Provolo, l’ex presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco. Crollo di costruzioni o altri disastri colposi, omicidio e lesioni colpose, abuso d’ufficio e falso ideologico: sono i reati contestati a vario titolo dall’accusa. Nel fascicolo dell’inchiesta portata avanti da Serpi, insieme al sostituto procuratore Andrea Papalia, si è fatta spazio l’ipotesi della mancata realizzazione della “Carta valanghe”, le presunte inadempienze relative alla manutenzione e allo sgombero delle strade di accesso all’hotel e il tardivo allestimento del Centro di coordinamento dei soccorsi. L’udienza preliminare inizia a due anni e mezzo da quel tragico 18 gennaio 2017, quando una valanga travolse l’albergo Rigopiano-Gran Sasso Resort. Al momento del crollo della slavina, distaccatasi da una cresta sovrastante la struttura, all’interno erano presenti 40 persone tra ospiti e membri del personale, bloccati nel rifugio a causa delle abbondanti nevicate. Difficili i soccorsi, partiti in ritardo poiché le prime chiamate erano state considerate inattendibili. Solo attorno alle ore 12 del 20 gennaio, ben 30 ore dopo l’accaduto, i soccorritori riuscirono a trovare i primi superstiti. Le ricerche terminarono il 26 gennaio, al termine delle quali dei dispersi si salvarono solo in undici.

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martedì, 16 Luglio 2019 - 14:53
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