Napoli saluta Luciano De Crescenzo, chiesa gremita a Santa Chiara

Funerali De Crescenzo

Tanta gente, tantissima. Una grande folla ha voluto presenziare, oggi, al funerale dell’ingegnere filosofo Luciano De Crescenzo nella basilica di Santa Chiara a Napoli. La sua Napoli che ha voluto stringersi attorno a lui per l’ultimo saluto. Un fragoroso applauso ha accolto l’arrivo della salma. A circa un’ora dall’inizio previsto dei funerali, le navate ereno già molto affollate di cittadini e turisti.

Al primo banco, con la figlia Paola e il nipote Michelangelo, erano seduti altri familiari e gli amici più stretti, tra cui Marisa Laurito. Per la Regione il presidente Vincenzo De Luca, che ha rimarcato la «grande partecipazione di popolo, perché la perdita è stata grande, l’abbiamo vissuta tutti come la perdita di un padre, un amico, un uomo di grande cultura, ma soprattutto come la perdita di una delle immagini più belle della Napoli e del Sud che noi amiamo». Accanto alla figlia di De Crescenzo, il sociologo Domenico De Masi e Renzo Arbore, che ai giornalisti ha ricordato «l’amore sconfinato che ha seminato, l’amore che hanno i napoletani veri. Lucià alla faccia di chi ti vuole male e di chi ti ha voluto male». Tra gli amici del filosofo napoletano anche l’attrice Marina Confalone che si è seduta in seconda fila visibilmente commossa. La figlia Paola tra le lacrima ha ripetuto più volte «grazie» rivolgendosi ai tanti presenti in chiesa. Assente il primo cittadino di Napoli, Luigi de Magistris, che era a Palermo per un’iniziativa antimafia.

L’omelia di padre Giovanni Paolo Bianco

«Luciano De Crescenzo ha sempre sottolineato con importanza e passione il suo essere napoletano. Diceva, ‘se dovessi rinascere vorrei rinascere napoletano’. Credo che questo sia qualcosa che non solo ci riempie di orgoglio, ma ci fa capire la bellezza delle radici che non dobbiamo mai abbandonare». Con queste parole padre Giovanni Paolo Bianco, parroco della Basilica di Santa Chiara, ha salutato lo scrittore nella sua omelia, nel corso della quale ha anche citato versi di “Era De maggio”, canzone classica napoletana che lo stesso De Crescenzo aveva più volte indicato come la sua preferita. «Era uomo che pensava e lasciava pensare – ha aggiunto padre Bianco – ha scritto, ha interpretato e ha saputo dare tanti messaggi anche ai giovani, traduceva in linguaggio semplice quel che scrivevano i grandi pensatori. Vogliamo ricordarlo, al di là del dolore del distacco, per il suo umorismo che oggi dovrebbe farci sorridere. Dobbiamo imparare da questo, l’eredità più bella delle persone che amiamo è portare avanti il suo pensiero, quello che ha saputo dare. In questo è stato un grande maestro».

Il governatore De Luca lo ricorda con un film

Commosso anche il ricordo del governatore De Luca: «Un uomo gentile, semplice e cordiale. Sembrava l’uomo di un mondo scomparso e cancellato ma quel mondo è fortemente presente nel cuore di tutti noi. Ricordo quel dialogo teso con il camorrista nel film ‘Così parlò Bellavista’. Disse una cosa che dobbiamo sempre ricordare: a Napoli i problemi li abbiamo, non devono essere un alibi, non dobbiamo darceli perché se ce li diamo noi pregiudichiamo il futuro dei nostri figli. Questo era un messaggio di rigore che lanciava alla sua comunità, con gentilezza e il sorriso».

Renzo Arbore: «Mi hai fatto tanti regali, non so come ricambiare»

E’ sospeso tra malinconia e sorriso il ricordo che Renzo Arbore fa del suo carissimo amico Luciano De Crescenzo: «Mi hai fatto tanti regali, ti ho rubato tutta la cultura su Napoli, entrare a casa tua era entrare a Napoli. Parlavamo solo di lei. Il regalo che mi hai fatto oggi è l’applauso dal tuo popolo, dalla tua città. Per te il popolo di Napoli si scambia un segno di amore». «Non so come ricambiare, come posso sintetizzare tutta la vita che abbiamo fatto insieme?», ha continuato con lo sguardo rivolto al feretro. «La Napoli che tu hai cantato non è la Napoli del passato ma è quella di sempre, della bellezza, della cultura, del sole, della sensibilità, della musica e degli intellettuali», ha aggiunto. «In giro per il mondo ho raccontato le tue battute. Tu sei stato un uomo d’amore, nel totalità della parola. Generosissimo di cuore. In chiesa ci si scambia il segno di pace. Luciano, io vorrei che ora il popolo di Napoli si scambiasse un segno d’amore».

Marisa Laurito: «Hai illuminato la mia vita, grazie»

Gratitudine nelle parole di Marisa Laurito nel suo intervento. «C’è una cosa che non cambierà mai: l’amore che tutti ti vogliamo. Hai illuminato la mia vita con la tua grande intelligenza, la tua ironia, l’amore mai decaduto, con la tua cultura». «Ricorderò sempre i tuoi dolcissimi occhi – continua l’attrice – che rimarranno impressi nel mio cuore, e questa luce ti accompagnerà ovunque. Se ci sarà una risurrezione voglio rinascere con te a Napoli. Siamo abitudinari, ci piace Napoli».

Il Comune gli intitolerà una strada

Accolto da un fragoroso applauso, l’annuncio dell’assessore alla Cultura di Napoli, Nino Daniele: «Il Comune di Napoli ricorderà Luciano De Crescenzo intitolandogli una strada. E abbiamo scelto di intitolargli Vico Belledonne». Vico Belledonne è una stradina nel cuore del quartiere Chiaia, il ‘salotto buono’ della città.

«Salutiamo con grande affetto Luciano De Crescenzo». Lo ha detto ai giornalisti Antonio Bassolino, ex sindaco di Napoli. «Non abbiamo più Luciano, non abbiamo più Pino Daniele, non abbiamo più Troisi – ha sottolineato Bassolino – ma abbiamo giovani che stanno venendo avanti. La cultura è la nostra risorsa migliore, una risorse civile che può diventare sempre più produttiva». Qualche giorno fa Bassolino aveva ricordato un aneddoto legato allo scrittore

Conclusa la cerimonia, accompagnato da un applauso, il più lungo e sentito tra quelli che si sono susseguiti dall’inizio alla fine delle esequie, il feretro dello scrittore ha attraversato la navata della basilica mentre i presenti invocavano il suo nome a gran voce. Sulla bara qualcuno ha adagiato una sciarpa della squadra partenopea. Concluso il rito nella basilica è stata diffusa ancora la canzone napoletana “Era De’ Maggio”. Mentre la salma è partita alla volta di Furore, in Costiera Amalfitana, dove sarà tumulata.

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sabato, 20 Luglio 2019 - 20:32
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