Giustizia, Salvini affonda Bonafede: «La riforma è acqua, serve coraggio»
 Guardasigilli furioso: «Ci vediamo in Cdm»

Salvini Bonafede

Che sulla riforma della Giustizia si stia consumando la vera guerra sotterranea tra Lega e Cinque Stelle è chiaro da un pezzo. E’ chiaro da quando, con un colpo di mano, Matteo Salvini ha di fatto congelato, e rinviato al 2020, l’entrata in vigore del blocco della prescrizione dopo la sentenza di primo grado tanto voluto dai grillini. Era il 9 novembre dello scorso anno e Salvini pose una condizione chiara: la riforma che di fatto azzera gli effetti della prescrizione (sia dopo una sentenza di condanna che di assoluzione) sarebbe diventata effettiva solo se accompagna contestualmente da una seria e strutturata riforma della Giustizia. Una riforma cui il Guardasigilli Alfonso Bonafede lavora da tempo ma che, in realtà, Matteo Salvini vorrebbe modellare in base alle sue idee e alle richieste che arrivano dal suo elettorato.

Ma siccome Bonafede, che pure spesso e volentieri sottolinea – sul fronte della riforma – l’esistenza di un dialogo costruttivo con la collega della Lega Giulia Bongiorno, non vuole lasciare Salvini alcuna ingerenza nella stesura del testo, ecco che il leader della Lega non perde occasione per pungere i grillini e soprattutto per svuotare di contenuto quella riforma sulla quale sono filtrate, nella scorsa settimana, parecchie indiscrezioni. Oggi l’ultimo affondo. Frontale, spietato. Che spinge Bonafede a rispondere per le rime, disegnando l’immagine di un vero e proprio duello. «Ci vediamo in Consiglio dei ministri, non su Facebook», ha tagliato corto Bonafede. Il punto è che Salvini proprio su Facebook ha criticato la riforma che abbraccia processo civile, penale e Consiglio superiore della magistratura. «E’ acqua », ha detto Salvini. E, invece, per il leader della Lega serve una riforma «coraggiosa», «fiscale» dove «chi sbaglia paga». Soprattutto serve una riforma che realmente comprima i tempi infiniti del processo, stabilendo che esso «possa durare al massimo 3 anni e 6 mesi».

«Questa riforma – ha accusato Salvini durante una diretta Facebook – non parla di separazione delle carriere, di criteri di assunzione per i magistrati, di certezza della pena. Non introduce – ha proseguito – sanzioni disciplinari per chi non rispetta tempi di indagine e processi, lascia totale discrezionalità alle procure su cosa indagare e cosa no. Non si separano i Csm, non si inserisce la figura del manager per la tutela del merito. Niente sulla castrazione chimica». Per il segretario della Lega invece, «serve una riforma vera, coraggiosa, imponente della Giustizia italiana, serve la riapertura di alcuni tribunali inopinatamente chiusi da governi precedenti». Serve una riforma «che punisca chi non vuole o non è in grado di fare il suo mestiere, che cambi i criteri di formazione, assunzione, selezione e promozione dei 10mila operatori della giustizia, il 99% dei quali è in prima linea  contro la malavita, però c’è qualcuno che usa la toga e l’aula di giustizia per fare politica».

Resta, adesso, da capire se Salvini stia giocando l’ennesima carta nella guerra di nervi coi Cinque Stelle, magari per ottenere dai grillini un atteggiamento più mite soprattutto sul tema dei fondi russi o se in realtà Salvini stia preparando la corsa in solitaria. Del resto se la Lega dovesse mettere i bastoni tra le ruote alla riforma della Giustizia, anche sulla riforma della prescrizione calerebbe la scure. Per i grillini non riuscire a portare a casa il risultato sarebbe una caduta di immagine, considerato che il ministero della Giustizia è a loro affidato; ma sarebbe anche la testimonianza che il Governo è davvero a trazione leghista e che i pentastellati sarebbero semplicemente una stampella della Lega.

Leggi anche:
– 
Voto ai 18enni anche per il Senato, la Camera dà il via libera alla riforma della Costituzione quasi all’unanimità
– Le mani della ‘ndrangheta sulla politica: elezioni regionali inquinate; arrestati esponenti di Fdi e Pd, indagato penalista
– Sequestrati beni per 6,2 milioni di euro: 72enne accusato di essere un prestanome del clan Cava
– Furti in appartamento a Napoli e provincia, sgominata la gang: 8 arresti | Video
– Pozzuoli, 25enne barricato in casa: bloccato con un blitz dei reparti speciali
– Rapina con colpi di pistola nel Casertano, arrestati due napoletani: accusati dalla procura di essere i basisti del colpo
– Nuoro, doppio attentato ai danni del Pd: esplosione nella sede dei dem a Dorgali, incendiata l’auto del sindaco a Cardedu
– Bimbo morto in piscina a Pozzuoli, quattro indagati per concorso in omicidio colposo

mercoledì, 31 Luglio 2019 - 14:18
© RIPRODUZIONE RISERVATA