Il grande incendio intorno a Monreale, ira del Governatore siciliano Musumeci: «Caro piromane, vai all’inferno»

incendio Monreale sicilia
di Tina Raucci

Da ieri notte la zona intorno a Monreale, in provincia di Palermo, è in fiamme. I roghi, che sono stati appiccati in più punti (probabilmente quattro), hanno creato una cintura di fuoco che ha avvolto le zone di Monte Caputo e di San Martino delle Scale, dove gli incendi hanno bruciato ettari di macchia mediterranea. E per la Forestale è più che probabile che la regia dei roghi sia unica.

Le zone colpite
I focolai sono divampati sparpagliandosi in zone anche distanti le une dalle altre. «Sessanta ettari di terreno, due case e un numero ancora imprecisato di auto, è il primo bilancio dei danni causati dagli incendi che questa notte hanno accerchiato Monreale» ha dichiarato nelle ultime ore l’assessore regionale all’ambiente della Sicilia, Salvatore Cordaro. Le fiamme si sono propagate a vista d’occhio fino a Monte Caputo, alimentate dal vecchio che soffia in zona. Gli incendi non hanno risparmiato il Palermitano: nelle località di Trabia, Belmonte Mezzagno e San Giuseppe Jato i Vigili del Fuoco hanno lavorato tutta la notte per domare il fuoco e mettere in salvo gli abitanti.
La situazione è stata assai critica anche presso Falsomiele, nella borgata di Villagrazia, ad Altofonte, Trappeto, Trabia, Petralia Sottana e Cerda: Nella località balneare di Scopello, in provincia di Trapani, il sindaco Nicola Rizzo ha denunciato che «sono stati individuati ben cinque punti diversi e distanti dai quali è partito il fuoco.

L’azione dei soccorsi
Tutte le squadre dei Vigili del fuoco e della Forestale sono state attive tutta la notte, per cercare di proteggere le abitazioni che si trovavano nelle zone coinvolte. La refettura di Palermo, considerata l’emergenza, ha attivato il Centro di coordinamento soccorsi. Massiccio è stato il dispiegamento di forze: 30 unità dei Vigili del Fuoco e 35 mezzi; 81 unità del Corpo Forestale della Regione Sicilia; 50 unità dell’Arma dei Carabinieri, distribuite in 25 pattugli. Inoltre sono intervenute 30 unità della Polizia di Stato (15 pattuglie); 10 pattuglie della Polstrada; 1 Pattuglia della Guardia di Finanza; 1 autobotte e 2 unità messi a disposizione dalla Città Metropolitana; 7 autoambulanze del 118. L’ingente presenza dei soccorsi non è tuttavia bastata: la prefettura ha richiesto l’aiuto esterno anche di altre Regioni. «Questa mattina, dalle prime luci dell’alba, sono ripresi anche gli interventi con i mezzi aerei. Attualmente, in tutta l’area del Palermitano sono in azione 3 elicotteri e 4 canadair» ha fatto sapere l’assessore Cordaro.

La natura dolosa degli incendi
Le forze dell’ordine sono ancora a lavoro per indagare sull’origine dei focolai. L’ipotesi dolosa è al momento la più accreditata. «Siamo davanti a mani criminali, bisogna prenderne coscienza e mandare segnali forti. Non è possibile mettere a repentaglio vite umane e un patrimonio ambientale di grandissimo valore» ha dichiarato il sindaco di Monreale, Alberto Arcidiacono. Il governatore della Regione Sicilia ha sfogato sui social tutta la sua rabbia: «Caro piromane, ti piace il fuoco? Vai all’inferno!”» sono state le parole di Nello Musumeci. «Mi piacerebbe guardarli negli occhi e chiedere: perché date fuoco alla vita, perché volete distruggere la bellezza del nostro paesaggio? Poi prevale il senso di giustizia e penso che i piromani che, nella notte scorsa, hanno dolosamente appiccato focolai per il solo gusto di distruggere, andrebbero arrestati e buttata la chiave» ha proseguito il politico. Il governatore ha anche rivolto un chiaro messaggio al ministro della Giustizia Bonafede: «Si occupi di questo la riforma della giustizia proposta dal governo al Parlamento, perché abbiamo un solo timore: riuscire a prendere qualcuna di queste canaglie e vederla di nuovo circolare liberamente».

Gli sfollati
I danni delle fiamme «hanno portato allo sgombero temporaneo di 70 persone, le quali, in parte, sono già rientrate nelle proprie abitazioni», come sostiene l’assessore Cordaro. Tra esse, nei pressi di Termini Imerese e Trabia sono state evacuate 20 famiglie .Non solo il patrimonio boschivo, ma anche quello edilizio dei residenti è stato risucchiato dalle fiamme. Insieme ai sacrifici e ai ricordi di una vita intera. L’arcivescovo Michele Pennisi ha rivolto alle decine di sfollati tutta la sua solidarietà: «La comunità ecclesiale di Monreale, mentre esprime solidarieta’ alle persone che hanno subito danni e disagi e ringrazia i vigili del fuoco, le forze dell’ordine, l’amministrazione comunale, i volontari della protezione civile e i comuni cittadini che si sono adoperati per spegnere gli incendi». La regione Sicilia si trova in queste ore a raccogliere l’ennesimo guanto di sfida, come del resto sa fare un’isola che trova in sé la forza di superare tutto. La stessa forza che le permette di accogliere quotidianamente centinaia di persone.

sabato, 3 Agosto 2019 - 18:14
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