La Juve e i biglietti negati ai Campani, il giudice tifoso Morello: «Siamo a livelli di liste di proscrizione, vergognoso»

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Il giudice del Tribunale Tullio Morello interviene sul caso dei biglietti negati ai nati e residenti in Campania
di Gianmaria Roberti

«È inspiegabile, non è mai stata presa una decisione simile prima. Una limitazione che riguardava non i residenti, ma addirittura chi è nato in un luogo». Appare sbalordito, ma anche amareggiato il giudice Tullio Morello, sulla decisione di vietare la vendita dei biglietti di Juventus-Napoli ai nati in Campania. In forza alla sezione penale del tribunale di Napoli, grande tifoso azzurro, il magistrato non lesina giudizi duri: «Siamo a livelli di liste di proscrizione, una cosa che oso definire vergognosa».

Cosa c’è a contrariarla di più?
«Al di là del fatto che, secondo me, oggi come oggi vietare le trasferte è anche un po’ anacronistico, si parla di riavvicinare la gente al calcio, ci sono campagne di sensibilizzazione di ogni tipo, per portare i giovani allo stadio. E poi ti si vieta di andare a vedere le partite».

Lei sembra indignato per la vicenda
«Vietare di assistere alle partite di calcio è una cosa, devo dire la verità, già sbagliata in sé. Poi addirittura fare una discriminazione per luogo di nascita».

Qualcosa le suona anche paradossale, nella faccenda?
«Vede, ci possono essere persone nate in Campania, che risiedono in Veneto, e magari sono appassionate di sport e non tifano né Napoli né Juve. E vogliono andarsi a vedere una bella partita. Così, invece, non ci possono andare: una cosa vergognosa».

giovedì, 8 Agosto 2019 - 18:21
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