Governo, prima prova di dialogo tra Pd e grillini; Salvini ‘chiama’ i 5Stelle: “Vie della Lega infinite per evitare ritorno del Pd”

Matteo Salvini
L'ex ministro degli Interni Matteo Salvini (foto Kontrolab)

“Le vie della Lega sono infinite perché rivedere al governo Renzi e la Boschi proprio no”. Matteo Salvini ci prova ancora a lanciare segnali ai Cinque Stelle pur di scongiurare un Governo grillini-Pd che congelerebbe l’immediato ritorno al voto rischiando così di bruciare i suoi consensi. E così, all’indomani della prima ondata di consultazioni all’esito delle quali Mattarella ha concesso a Cinque Stelle e Pd altri 4 giorni per provare a trovare una sintesi per un eventuale accordo, Salvini si lancia nell’ennesima diretta Facebook per cercare di dialogare coi pentastellati che però, di lui, sembrano non volerne più sapere. “Che qualcuno stia pensando di riportare al governo, per interessi personali, i Renzi, le Boschi, i Lotti le Boldrini che gli italiani hanno cacciato proprio no. Pur di evitare questo le porte e le vie della Lega sono infinite perché rivedere al governo Renzi e la Boschi proprio no”, dice Salvini.

Che la Lega sia disposta a ripensare al suo ‘voto subito’, lo conferma in un’intervista a Radio24 anche il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari a Radio24: “Noi siamo andati da Mattarella ribandendo la posizione principale della Lega che è quella di un ritorno alle urne. Nel caso in cui ci fosse una maggioranza 5 stelle-Pd, visto che non rinneghiamo parte del buon lavoro fatto, se quei problemi politici, quei no, quelle persone inadeguate vengono rimosse ci si può rimettere a parlare, ma è un’ipotesi residuale, quella principale è il voto”. Smentite però alcune notizie di stampa secondo le quali la Lega avrebbe offerto a Di Maio il ruolo di premier in un eventuale ritorno di fiamma giallo-verde: “Non è vero che abbiamo offerto Palazzo Chigi, che si siano offerti nomi o persone”, aggiunge Molinari.

In questo clima di attesa alla Lega non resta molto da fare che andare all’attacco del Pd (anche oggi si sprecano le dichiarazioni anti-dem e anti-Renzi) e cercare di ‘convincere’ i grillini a cambiare idea su quel ‘mai più con Salvini. “Un governo tutti contro la Lega e Salvini non è un dispetto a me ma ai cittadini (…) Farò di tutto per evitare che il Pd torni al governo – aggiunge Salvini su Facebook, ribadendo di essere pronto a tornare al proprio incarico di ministro dell’Interno – Per me è un onore continuare ad occuparmi della sicurezza del Paese”.

Ma ciò che vuole Salvini, in questo momento passa in secondo piano. Il futuro del Paese adesso è tutto nelle mani di Cinque Stelle e Pd che tra 4 giorni dovranno ripresentarsi al cospetto di Mattarella con una decisione. Alle 14 ci sarà un primo incontro tra Zingaretti e il Movimento 5 Stelle per arrivare a un programma comune e a nomi condivisi per la squadra di governo. In vista di questo appuntamento, nella mattinata di oggi, Zingaretti ha riunito al Nazareno alcuni big dei dem. Nella sede Dem erano presenti, tra gli altri, il vicesegretario Andrea Orlando, il presidente Paolo Gentiloni, Anna Ascani, Debora Serracchiani, Luigi Zanda. Proprio Orlando sarà nella delegazione che alle 14, alla Camera, incontrerà i pentastellati per avviare la trattativa per l’eventuale formazione di un nuovo governo. Insieme a lui ci saranno i capigruppo alla Camera e al Senato Graziano Delrio e Andrea Marcucci. Per il M5s ci saranno i presidenti dei gruppi di Camera e Senato, Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli. Ieri sera, invece, si è riunita l’assemblea congiunta dei gruppi M5s, ha dato pieno mandato al capo politico del Movimento Luigi Di Maio per trattare con il Pd.

La sintesi andrà trovata sui punti che Pd e Cinque Stelle hanno elencato per una eventuale azione di Governo. Il Pd ha individuato 5 temi, i grillini ne hanno scelti 10. Sul tavolo il decalogo di dieci punti dei grillini, spiccano ambiente, una manovra equa e la priorità del taglio dei parlamentari. “Per noi il taglio si deve fare ora, non fra 10 anni come chiede qualcuno. È una riforma fondamentale per il futuro del Paese con cui gli italiani risparmieranno mezzo miliardo di euro”, ha detto Patuanelli. Per questo, il primo punto di discussione sarà proprio questo, con l’incontro tra le delegazioni che potrebbe avvenire già venerdì. Il Pd, invece, ha messo al centro del suo ‘programma’: appartenenza leale all’Unione europea; pieno riconoscimento della democrazia rappresentativa, a partire dalla centralità del parlamento; sviluppo basato sulla sostenibilità ambientale; cambio nella gestione di flussi migratori, con pieno protagonismo dell’Europa; svolta delle ricette economiche e sociali, in chiave redistributiva, che apra una stagione di investimenti.

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venerdì, 23 Agosto 2019 - 13:05
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