Dai 5 ai 10 giorni di prognosi per ciascuno. Tre agenti della polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Ariano Irpino (Avellino) sono stati aggrediti da alcuni detenuti nel corso di una perquisizione in cella. Gli agenti si erano accorti che i detenuti stavano effettuando delle telefonate con cellulari introdotti illegalmente nel carcere e hanno così deciso di fare irruzione nella cella.
Di lì l’aggressione che ha costretto i tre uomini della polizia a ricorrere alle cure dei sanitari. Ad uno di loro, in particolare, è stata suturata una vistosa ferita sull’arcata sopraccigliare.
L’accaduto ha scatenato le ire del sindacato Uspp: «Basta aggressioni al personale di polizia penitenziaria. Quanto accaduto ad Avellino dimostra l’urgenza di una modifica del codice penale in relazione all’inasprimento delle pene per tali odiosi reati commessi in danno alla polizia penitenziaria», commentano Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio.
I due sindacalisti rincarano la dose e chiedono «l’annullamento dei benefici di legge per i detenuti che si rendono protagonisti di questi reati di aggressione», poi chiedono l’intervento del ministro Alfonso Bonafede. «Nonostante la grave carenza di organico ad Avellino – concludono – il personale riesce con enorme sacrificio l’ordine e la sicurezza».
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venerdì, 6 Settembre 2019 - 12:27
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