Strage nel Tribunale di Milano, condanna annullata in Cassazione per il vigilante accusato di non avere fermato l’assassino

Tribunale di Milano
Il Palazzo di Giustizia di Milano

Il caso processuale sula strage avvenuta il 9 aprile del 2015 nel Tribunale di Milano non è ancora chiuso. La Corte di Cassazione non ha messo il sigillo alla condanna, disposta in Appello, nei confronti dell’allora guardia giurata in servizio Roberto Piazza, ma ha annullato quella sentenza disponendo la celebrazione di un altro processo di secondo grado.

Piazza è imputato di omicidio colposo plurimo e lesioni colpose in relazione alla strage commesso da Claudio Giardiello, l’immobiliarista che riuscì ad entrare in Tribunale armato di pistola, una Beretta calibro 9, e uccise il coimputato Giorgio Erba (nel processo per bancarotta), l’avvocato Lorenzo Claris Appiani e il giudice Fernando Ciampi. Altre due persone, Davide Limongelli (nipote di Giardiello) e il commercialista Stefano Verna, rimasero ferite.

In primo grado Piazza fu mandato assolto, ma in secondo grado venne ritenuto colpevole di non avere fermato Giardiello all’ingresso che presidiava e per questa ragione fu condannato a 3 anni. «Siamo soddisfatti – è il commento dell’avvocato Giacomo Modesti – la Cassazione è stata molto attenta e ha riconosciuto i motivi del nostro ricorso».

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giovedì, 12 Settembre 2019 - 13:23
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