Maxi frode fiscale: false fatture per 240 milioni di euro, 3 arresti e 26 indagati Coinvolte 26 società in diverse province

Guardia di Finanza

Maxi-frode fiscale nel settore del commercio dei metalli, l’ha scoperta la Guardia di Finanza di Brescia. Ventinove le persone indagate, mentre 26 sono le società, con sede in Italia, finite nel mirino dei Finanzieri.

L’inchiesta è sfociata anche in un’ordinanza cautelare emessa dal gip di Brescia. Le misure hanno riguardato però solo 3 persone. Le società interessate, invece, insistono nelle province di Brescia, Milano, Biella e Napoli, e in Ungheria, e 7 ditte individuali sono bresciane. Disposto anche il sequestro, fino a concorrenza di una somma pari all’incirca a 5 milioni di euro, delle disponibilità monetarie giacenti sui conti correnti di otto delle aziende coinvolte.

Dalle indagini è emersa un’evasione fiscale stimata in circa 16 milioni di euro. Gli artefici della presunta frode grazie ad un giro di fatture false complessivamente quantificato in oltre 140 milioni di euro, da un lato, hanno mascherato l’acquisto “in nero”, a prezzi molto più convenienti rispetto a quelli di mercato, di beni successivamente reimmessi nel circuito con margini di guadagno nettamente superiori alla media e dall’altro, hanno evaso imposte per milioni di euro.

I finanzieri del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Brescia hanno concentrato l’attenzione su un giro di contante prelevato in Ungheria, con cadenza periodica, a seguito di bonifici disposti dall’Italia. Le successive indagini, anche attraverso appostamenti, pedinamenti e intercettazioni telefoniche, hanno portato quasi subito a sequestrare, al confine italo-sloveno, oltre 400 mila euro in contanti nascosti in un’auto. Un secondo, analogo sequestro è stato eseguito successivamente, quando la GdF di Desenzano del Garda (Brescia) ha controllato due persone vicino a Lonato del Garda trovandole in possesso di oltre 78 mila euro in contanti.

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venerdì, 13 Settembre 2019 - 11:50
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