Il ‘taccuino dei processi’ | In breve i processi dal 9 al 14 settembre: sentenze, requisitorie e cronaca dei dibattimenti

Tribunale Giustizia

Ogni sabato sul sito sarà disponibile il ‘taccuino dei processi’. In breve saranno riassunti i processi tenutisi a Napoli che la nostra redazione ha seguito e che ha raccontato in maniera analitica nel quotidiano digitale (accessibile su abbonamento). La cronaca puntuale dei processi è finalizzata a fornire al lettore tutti gli elementi necessari per comprendere cosa accade durante i dibattimenti e come e perché un’inchiesta sfoci in una sentenza di condanna o di assoluzione. Il ‘taccuino dei processi’ servirà al lettore per orientarsi e comprendere quali processi seguiamo. Per leggere gli approfondimenti (per andare oltre), sarà invece necessario abbonarsi: un mese costa solo 10 euro. 

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Il ‘taccuino’ dei processi dal 9 al 14 settembre 

Traffico di droga gestito dagli scissionisti dei Mallardo, chieste 8 condanne
Otto richieste di condanna nell’ambito dell’inchiesta per traffico di droga gestito dal clan Di Biase, scissionisti dei Mallardo, attivo a Giugliano (in provincia di Napoli). La requisitoria si è tenuta martedì 10 settembre dinanzi al giudice per le indagini preliminari Fabio Provvisiero del Tribunale di Napoli. La procura ha chiesto 16 anni per Giuseppe Mele; 14 anni e 6 mesi per Aniello Di Biase; 12 anni e 6 mesi per Davide Barbato; 12 anni a testa per Ernesto Cuciniello, Crescenzo Panico, Francesco Di Nardo e Francesco Sarracino; 11 anni per Domenico Chiariello.

Afragola, tentata estorsione a una ditta di rifiuti: chieste 5 condanne
Tentata estorsione con l’aggravante della matrice camorristica, nell’udienza tenutasi martedì 10 settembre il pubblico ministero della Dda di Napoli Ivana Fulco ha chiesto la condanna di cinque imputati, ritenuti dalla procura vicini ai Moccia, per un episodio avvenuto l’11 agosto del 2017 ad Afragola, in provincia di Napoli: un autocompattatore della ditta di rifiuti ‘Go Service’ venne dato alle fiamme. Dieci anni di reclusione sono stati proposti per Michele Puzio e Domenico Cimini; 8 anni per Giuseppe Puzio e Antonio Virtuosi; 6 anni per Pasquale Carrese. Agli atti del processo le dichiarazioni del pentito Giovanni Falco che partecipò al raid. Secondo l’accusa il raid incendiario rientrava in una strategia intimidatoria finalizzata a imporre alla ditta rifiuti il pagamento del ‘pizzo’. Il processo è in corso dinanzi al gip Rossella Marro e si sta svolgendo col rito abbreviato, formula che prevede lo sconto di un terzo della pena. Nel collegio difensivo, tra gli altri, gli avvocati Claudio Davino, Michele Caiafa, Annalisa Senese, Dario Procentese e Viviana Mingione.

Estorsioni imposte ai commercianti del Vasto, condannati 3 imputati ritenuti vicini ai Contini (articolo integrale sul quotidiano digitale, accessibile su abbonamento, di giovedì 12 settembre)
Estorsione ai commercianti del Vasto, tre condanne: mercoledì 11 settembre, il giudice per le indagini preliminari della 18esima sezione penale del Tribunale di Napoli ha condannato Pasquale Cino a 8 anni di reclusione (contro i 10 anni proposti dalla procura); Antonio Aida a 6 anni e 8 mesi; Antonio Pesce a 5 anni. La condanna per Cino è stata più alta perché a lui era addebitato un numero maggiore di episodi. Gli imputati sono stati difesi dagli avvocato Luigi Ferro, Carlo Fabozzo e Giuseppe Ricciulli. I tre imputati rispondevano di estorsione con l’aggravante della matrice camorristica per avere agito avvalendosi di tipologie tipiche di un’organizzazione malavitosa, quali la violenza e la minaccia. Non era, invece, contemplata la fattispecie di avere agito per conto di un clan, benché i tre siano considerati dalla procura al soldo del clan Contini. La vicinanza ai Contini è tuttavia scaturita in un’accusa di associazione mafiosa nell’ambito della recente inchiesta ‘Cartagena’ che a fine giugno ha colpito il clan Contini.

Omicidio Balestrieri a Pianura, gli imputati scelgono l’abbreviato (articolo integrale sul quotidiano digitale, accessibile su abbonamento, di giovedì 12 settembre)
Rito abbreviato per le sei persone dei Pesce-Marfella accusate di avere avuto un ruolo nell’omicidio di Francesco Balestrieri avvenuto a Pianura il 10 aprile del 2014. Un mese gli imputati erano stati raggiunti da un decreto di giudizio immediato, a seguito del quale hanno fatto richiesta di giudizio immediato. Si va in aula il prossimo mese per la prima udienza che sarà sovrintesa dal giudice per le indagini preliminari Linda Comella del Tribunale di Napoli. Sul banco degli imputati il boss Salvatore Marfella, il boss pentito Pasquale Pesce, Giuseppe Foglia, Emanuele Bracale, Raffaele Dello Iacolo e Lorenzo Carillo. Tutti devono rispondere di omicidio con le aggravanti della premeditazione, dell’uso illegale di armi e della matrice camorristica.

Strage dei Vastarella alla Sanità, in aula gli ultimi testi (articolo integrale sul quotidiano digitale, accessibile su abbonamento, di venerdì 13 settembre)
Sta per volgere al termine il processo di primo grado sulla strage dei Vastarella alla Sanità che provocò due morti e tre feriti. Nell’udienza tenutasi giovedì 12 settembre sono stati ascoltati alcuni esponenti della polizia giudiziaria convocati per fornire delucidazioni in merito ad alcune nuove intercettazioni che sono entrate nel dibattimento. La deposizione è stata necessaria per spiegare come si è arrivati all’identificazione delle persone ‘sorprese’ a parlare. Nella prossima udienza dovranno essere ascoltate due persone chiamate in causa dal pentito Pandolfi come ‘fonti’ dell’informazione che vuole gli imputati responsabili della strage avvenuta il 22 aprile del 2016. Sul banco degli imputati ci sono il boss Antonio Genidoni, la madre Addolorata Spina, la moglie Vincenza Esposito, Emanuele Esposito e Alessandro D’Aniello.

Ucciso a Scampia nel 2011, nulla di fatto al processo sull’omicidio Nocerino (articolo integrale sul quotidiano digitale, accessibile su abbonamento, di venerdì 13 settembre)
Nulla di fatto per la prima udienza al processo sull’omicidio di Ciro Nocerino, ammazzato a Scampia nel 2011. I giudici della seconda sezione della Corte d’Assise di Napoli hanno trasmesso gli atti alla terza sezione, indicandoli come competenti a trattare il caso. Sul banco degli imputati ci sono il ras Arcangelo Abete, il boss Arcangelo Abbinante e il suo braccio destro Giovanni Esposito detto ‘o muort. Nocerino, secondo quanto raccontato dai pentiti (che costituiscono il perno dell’impostazione accusatoria), fu ucciso perché ritenuto erroneamente responsabile di un agguato, fallito, a Roberto Manganiello.

‘Stesa’ in piazza Trieste e Trento, rito abbreviato per gli imputati (articolo integrale sul quotidiano digitale, accessibile su abbonamento, di venerdì 13 settembre)
Rito abbreviato per quasi tutti i giovani indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla ‘stesa’ in piazza Trieste e Trento a Napoli avvenuta nella notte tra il 18 ed il 19 marzo scorso. L’udienza, nel corso della quale è stata formalizzata la richiesta di giudizio abbreviato, si è tenuta giovedì 12 settembre. Come ricostruito dalla pubblica accusa, quella notte due persone in sella ad uno scooter spararono almeno dieci colpiti di pistola, colpendo la saracinesca della gioielliera De Simone e i gazebo di due bar della piazza. La ‘stesa’ fu una spedizione organizzata, secondo l’accusa, dal 19enne Antonio Bossis – ritenuto vicino agli De Luca Bossa-Minichini di Ponticelli, per vendicarsi del rimprovero subito dal cugino della sua fidanzata. Il parente della ragazza di Bossis non vedeva di buon occhio la relazione e quando seppe che una sera Bossis era stato in discoteca con un’altro lo affrontò a muso duro.

Clan Mazzarella, due condanne (articolo integrale sul quotidiano digitale, accessibile su abbonamento, di sabato 14 settembre)
Due condanne per complessivi 24 anni di reclusione. Si è concluso così, nel pomeriggio di venerdì 13 settembre, il processo a carico di Maurizio Donadeo e Salvatore Fido, elementi di spicco del clan Mazzarella. Gli imputati sono stati riconosciuti colpevoli di associazione di stampo mafioso e traffico di droga. La sentenza è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari Valentina Gallo della 43esima sezione penale del Tribunale di Napoli all’esito del giudizio abbreviato, formula che prevede lo sconto di un terzo della pena. Nello specifico, Donadeo è stato condannato a 10 anni mentre Salvatore Fido è stato condannato a 14 anni e 3mila euro di multa. Nei confronti di entrambi è stata disposta l’interdizione perpetua dei pubblici uffici e l’applicazione della libertà vigilata per un anno all’esito dell’espiazione della pena (qualora essa diventi definitiva). I fatti contestati rientrano nell’inchiesta che nel febbraio dello scorso anno colpì il clan Mazzarella. Altri indagati come Francesco Mazzarella ‘o parente e Salvatore Donadeo (fratello di Maurizio) sono stati già giudicati ad aprile col rito abbreviato e condannati.

sabato, 14 Settembre 2019 - 13:02
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