Napoli, la rivolta dei dipendenti Whirlpool dopo la vendita: bloccata l’autostrada A3 «La nostra pazienza è finita»

Whirlpool
Il presidio allo stabilimento di via Argine a Napoli per i lavoratori di Whirlpool (foto Kontrolab)
di Roberta Miele

«La nostra pazienza è finita» e bloccano l’autostrada A3 Napoli-Salerno. I lavoratori Whirlpool sono scesi in strada con bandiere e striscioni contro la vendita dello stabilimento di via Argine a Ponticelli (Napoli). «Il clima è incandescente» commenta Rosario Rappa, segretario generale della Fiom Cgil di Napoli, presente al sit in organizzato dagli operai. «La tensione è molto alta, noi proviamo a governarla», ma è difficile.

Di ieri l’annuncio della multinazionale americana che ha fatto scatenare la rabbia degli oltre 400 dipendenti partenopei. Durante il tavolo al ministero per lo Sviluppo economico, l’amministratore delegato dell’azienda ha dichiarato l’intenzione di cedere il ramo napoletano, poiché la «cessione è l’unica soluzione possibile». Ad acquisire lo storico sito la Passive Refrigeration Solutions (Prs), società con sede legale in Svizzera attiva nel campo della produzione e vendita di container refrigerati. Una mossa «offensiva» secondo la sindacalista Film Cgil Barbara Tibaldi. «Vi ricordo ancora che c’è un accordo, del 25 ottobre 2018, da rispettare», dichiara rivolgendosi ai vertici aziendali.

Stamattina nello stabilimento gli operai hanno incontrato i sindacati in assemblea, poi è partita la protesta. Assemblea che, secondo il segretario generale della Cgil di Napoli, ha dato «un segnale di ulteriore unità», da cui «partiamo perché siamo nella fase decisiva di una vertenza rispetto alla quale il sindacato, insieme ai lavotatori, non non intende arretrare di un millimetro, giudicando assolutamente irricevibile nel metodo e merito la proposta che ieri è stata consegnata al tavolo». Il sindacalista si appella alle istituzioni a cui chiede «di fare la propria parte per intero».

«Se è vero che il Mezzogiorno e il lavoro sono al centro delle attenzioni del governo, – continua Rappa – il presidente del Consiglio Conte, tutti i ministri interessati rispetto ai temi del lavoro, dell’industria e del Mezzogiorno battano un colpo per dare un segnale chiaro a questa azienda e alle altre multinazionali. Non è possibile usare il Sud come una colonia».

Intanto un ulteriore incontro al dicastero è stato fissato per venerdì, quando il ministro Stefano Patuanelli incontrerà la dirigenza Whirlpool.

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mercoledì, 18 Settembre 2019 - 14:57
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