Yara, pm titolare delle indagini davanti al Csm su richiesta di Bonafede: partecipò a documentario a processo aperto


Procedimento disciplinare per il pubblico ministero di Bergamo Letizia Ruggeri, titolare delle indagini sull’omicidio di Yara Gambirasio (l’adolescente scomparsa nel novembre 2010 da Brembate di Sopra, e ritrovata morta in un campo non distante dal suo paese 3 mesi dopo).

Il magistrato è accusato di avere accettato la proposta dell’emittente televisiva Bbs «di prendere parte alla realizzazione di un film-documentario» sul procedimento penale che, all’epoca dell’avvio della collaborazione (agosto 2015), era ancora pendente in primo grado poi conclusosi con la condanna di . Il documentario, però, andò in onda su Sky Atlantic nel marzo-aprile 2017, quando era in corso il giudizio di appello. Secondo la contestazione mossa al pm – che dovrà comparire dinanzi al consiglio di disciplina del Csm il prossimo 26 settembre – il magistrato «realizzava una violazione del dovere di riservatezza», generando «dubbi sulla sua indipendenza e imparzialità» e «danneggiando la considerazione di cui il magistrato deve godere presso la pubblica opinione».

Al pm di Bergamo si contesta anche di aver utilizzato «un canale informativo personale privilegiato per sostenere, anche sul piano mediatico, la sua azione, in assenza di ragioni istituzionali» e lo avrebbe fatto «senza previamente informarne il procuratore della Repubblica di Bergamo». La procura generale della Cassazione, un anno fa, aveva chiuso la sua istruttoria formulando davanti al ‘tribunale delle toghe’ la richiesta di non luogo a procedere per Ruggeri, ma sulla base degli stessi atti è stato il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede (titolare con il pg della Cassazione dell’azione disciplinare) a chiedere il giudizio al Csm per il magistrato.

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mercoledì, 18 Settembre 2019 - 15:33
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