Clan De Micco, il processo a 21 imputati si spacca: la Corte d’Assise d’Appello ‘trattiene’ solo il filone sul delitto Solla

Luigi De Micco
Il boss Luigi De Micco condannato in primo grado all'ergastolo per l'omicidio Solla

Il processo ai De Micco di Ponticelli (quartiere della periferia est di Napoli) che in primo grado si concluse con 2 ergastoli per l’omicidio di Salvatore Solla (detto Totore ‘o sadico) e 19 condanne per oltre due secoli e mezzo si spacca in Appello.

Ieri mattina (mercoledì 18 settembre) dinanzi ai giudici della Corte d’Assise d’Appello di Napoli si sarebbe dovuto aprire il processo di secondo grado, ma i giudici hanno stabilito che, per competenza, tratterranno esclusivamente la posizione dei quattro imputati che rispondono di omicidio (aggravato dall’uso illegale delle armi, dalla premeditazione e dalla matrice camorristica), mentre le posizioni degli altri 17 imputati che rispondono a vario titolo di associazione di stampo mafioso ed estorsione saranno trattate dalla Corte d’Appello ordinaria. Spetterà adesso al presidente della Corte d’Appello di Napoli, Giuseppe De Carolis di Prossedì, assegnare il fascicolo a una nuova sezione.

Leggi l’articolo sulla sentenza di primo grado / Stangata per il clan De Micco: disposte 21 condanne, ergastolo al boss Luigi e a De Martino per il delitto Solla

Per quanto riguarda invece l’omicidio Solla, si torna in aula a fine novembre. Sotto accusa ci sono il boss Luigi De Micco, Antonio De Martino, Davide Principe e Alessio Esposito. Il processo di primo grado si è concluso, il 19 dicembre dello scorso anno, con una condanna all’ergastolo per De Micco e De Martino, mentre 30 anni vennero stabiliti per Principe ed Esposito. La sentenza fu emessa all’esito del giudizio abbreviato dal giudice per le indagini preliminari Attena del Tribunale di Napoli. Secondo la ricostruzione accusatoria operata dal pubblico ministero antimafia Antonella Fratello, i ‘Bodo’ – così sono soprannominati i De Micco – decisero di uccidere Salvatore Solla perché l’uomo, che gestiva una piazza di spaccio al Lotto O a Ponticelli, s’era rifiutato di corrispondere ai De Micco una quota sugli affari illeciti gestiti in autonomia.

L’agguato si consumò il 23 dicembre del 2016. De Micco e De Martino avrebbero ordinato il raid, mentre Esposito e Principe avrebbero eseguito l’ordine di morte. Nell’agguato rimase ferito anche Giovanni Ardu, che non era l’obiettivo dei sicari ma al momento dell’azione ebbe la sfortuna di trovarsi insieme a Solla, che conosceva, perché si era fermato a salutarlo.

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giovedì, 19 Settembre 2019 - 14:01
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