Ucciso e dato alle fiamme per debiti non saldati, imputato condannato all’ergastolo

Tribunale aula

Uccise con due colpi di pistola un uomo, rinchiuse il cadavere nel bagagliaio dell’auto, per poi dare fuoco a tutto. La Corte d’Assise del tribunale di Avellino ha condannato all’ergastolo Francesco Vietri, 54enne di Montoro (Avellino), e a sei anni di reclusione Pasquale Rainone, 31enne di Fisciano (Salerno), che aiutò Vietri a disfarsi del cadavere di Michele Tornatore, 62enne anch’egli di Montoro. I giudici pur accogliendo la ricostruzione del pm della Dda di Napoli, Simona Rossi, hanno escluso l’aggravante del metodo mafioso.

Tornatore era detenuto nel carcere di Avellino ma aveva un permesso di lavoro. Vietri e Rainone lo attesero il 4 aprile 2017 all’uscita dal carcere per condurlo in una zona isolata di Contrada. Lì Vietri gli sparò due colpi alla testa e uno al torace. Secondo la ricostruzione dei magistrati, Michele Tornatore, ritrovato poi carbonizzato nella sua auto il 7 aprile 2017, non avrebbe saldato i suoi debiti negli ambienti criminali. Di qui la decisione di punirlo. I due imputati si sono sempre professati innocenti, ma contro di loro intercettazioni e prove scientifiche che hanno indotto i giudici e la giuria popolare a emettere la sentenza dopo poco più di due ore di camera di consiglio.

Leggi anche:
– 
Uccise la sorella soffocandola, evade dalla casa lavoro approfittando di un permesso
– Neonato trovato morto tra i cespugli a Merano, la gravidanza nascosta per paura «Buco di memoria dopo il parto»
– Uccise i suoi figli scaraventandoli dalle scale in carcere, il pm chiede l’assoluzione per «vizio totale di mente»
– Diplomi facili in cambio di denaro, 340 perquisizioni in tutta Italia: il ‘titolo’ pagato anche 3mila euro

mercoledì, 25 Settembre 2019 - 15:11
© RIPRODUZIONE RISERVATA