Asti, ordigno per intimidire 4 magistrati: l’Anm chiede misure di sicurezza per i destinatari delle minacce

Il Palazzo di Giustizia di Asti

Tutelare i quattro magistrati di Asti che sono stati bersaglio della grave intimidazione consumatasi, con l’esplosione di un ordigno esplosivo vicino al Tribunale, nella notte tra domenica e lunedì. E’ la richiesta avanzata dall’Associazione nazionale magistrati ai «responsabili istituzionali».

Pur nella certezza che «i magistrati di Asti non si faranno intimidire da questo vile gesto, auspichiamo – osserva in una nota la Giunta dell’Anm – che tutte le istituzioni locali e nazionali agiscano con sollecitudine al fine di preservare la loro serenitàè, anche con concrete iniziative a loro tutela».

I magistrati ai quali era indirizzata la bomba sono i giudici Roberto Amerio e Giorgio Morando, il viceprocuratore della Repubblica Vincenzo Paone e il sostituto procuratore della Repubblica Laura Deodato. Due dei quattro magistrati erano già stati bersaglio di minacce. Il viceprocuratore Paone aveva ricevuto per posta alcuni proiettili tre anni fa, mentre il sostituto Deodato era stata presa di mira quando lavorava ancora ad Alba (Cuneo). Ancora nessun magistrato ha chiesto la scorta, ma non è escluso che gli venga assegnata.

Sull’esplosione dell’ordigno rudimentale, che ha provato qualche danno di lieve entità (si è rotta la pavimentazione) stanno indagando gli uomini della Digos.

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martedì, 8 Ottobre 2019 - 16:03
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