Il gup del tribunale di Napoli Nord Vincenzo Saladino ha dichiarato il «non luogo a procedere» perché «il fatto non sussiste» nei confronti dell’avvocato Dario D’Isa, finito sotto inchiesta, lo scorso 26 marzo, con l’accusa di riciclaggio. La vicenda risale al giugno 2017 e riguarda il tentativo di convertire 147 milioni di vecchie lire in euro. Il procuratore della Repubblica del Tribunale di Napoli Nord, all’esito della conclusione delle indagini, chiese e ottenne dal giudice il rinvio a giudizio dell’indagato.
«Il reato di riciclaggio – spiega il legale di Dario D’Isa, l’avvocato Saverio Senese – si poggia sul presupposto che il denaro sia frutto di attività illecite e invece durante il processo è emerso che erano soldi derivanti da attività lecite. Il giudice, infatti, ha accolto la tesi sostenuta dalla difesa e prosciolto il mio cliente». Insieme con D’Isa sono stati prosciolte anche altre cinque persone. «Le deduzioni difensive prospettate dall’avvocato Saverio Senese – scrive l’avvocato D’Isa in una nota – che hanno avuto ad oggetto, in via preliminare, la inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche a mio carico, in relazione alle quali sono state avviate le indagini, in quanto vietate dal codice di procedura penale perché aventi ad oggetto conversazioni tra un avvocato ed un suo cliente».
«Ho svolto legittimamente il mio ruolo di assistenza legale – riporta ancora la nota – suggerendo al mio cliente, possessore dei 147 milioni di euro, le modalità previste dalla legge di effettuare il cambio in lire, e, fatto assorbente, che tale somma di danaro aveva, comunque, una provenienza legittima per cui mai si sarebbe potuto configurare il delitto di riciclaggio». D’Isa spiega anche che su questo punto già il gip, in sede di richiesta di misura cautelare da parte del pm, «aveva escluso la insussistenza del fatto. Ciò nonostante il pm aveva chiesto il rinvio a giudizio».
«In maniera del tutto infondata – prosegue la nota – la mia vicenda era stata accostata ad altra analoga riguardante il riciclaggio di ingenti somme di danaro in lire nell’ambiente della camorra di Marcianise». «Grande soddisfazione» è stata espressa dall’avvocato Dario D’Isa: «Ribadisco la mia fiducia nella magistratura, – dice infine nella nota – dal primo momento ho rappresentato la mia completa innocenza in ordine al fatto per cui sono stato, frettolosamente, indagato nonostante fosse chiara la provenienza non illegittima dei 147 milioni di lire».
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giovedì, 10 Ottobre 2019 - 16:50
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