«Ucciso perché lasciò la sua amante», chieste quattro condanne: ergastolo per la donna dalla quale si era separato

Tribunale

Michele Amedeo avrebbe pagato con la vita l’avere deciso di interrompere la relazione intrecciata con Vincenza Mariani. Ne è convinta la procura della Repubblica di Bari (pm Marco D’Agostino) che stamattina ha chiesto quattro condanne, di cui due all’ergastolo, per altrettanto imputati accusati dell’omicidio del netturbino dell’Amiu avvenuto la sera del 25 aprile 2017 nel parcheggio dell’azienda Amiu nella zona industriale di Bari.

Il carcere a vita è stato per l’ex amante della vittima, l’imprenditrice di Cassano delle Murge (Bari) Vincenza Mariani, ritenuta la mandante, e per suo genero Giuseppe Baccellieri, ritenuto l’esecutore materiale: entrambi rispondono di omicidio volontario premeditato, detenzione e porto di armi e ricettazione. La condanna a 12 anni e 6 mesi è stata chiesta dalla procura per Michele Costantino, reo confesso di aver collaborato al delitto fornendo ai sicari un’auto rubata e l’arma. Entrambi, attualmente collaboratori di giustizia, sono accusati di ‘concorso anomalo’ nel delitto, di aver avuto cioè la consapevolezza di partecipare ad un agguato senza la volontà di uccidere, pur accettandone il rischio. Stando all’ipotesi accusatoria, la donna avrebbe commissionato il delitto per punire l’ex amante della fine della loro relazione.

Il processo si sta celebrando con il rito abbreviato dinanzi al gip del Tribunale di Bari Marco Galesi. Si tornerà in aula per le arringhe difensive il 13 dicembre.

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lunedì, 21 Ottobre 2019 - 15:37
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