Minacce di morte al figlio per cedere autorimessa, l’incubo di un imprenditore finisce con l’arresto degli estorsori

carabinieri

Botte ad un imprenditore ed alla compagna e minacce di morte al figlio di pochi anni. Gli autori di questa escalation intimidatoria sono due napoletani, di 33 e 36 anni, arrestati questa mattina dai carabinieri di Giugliano nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura di Napoli Nord. Obbligo di dimora per una terza persona, un incensurato 23enne di Melito. L’accusa per tutti è di estorsione continuata e lesione personale aggravata.

La vicenda portata alla luce dai carabinieri ha inizio lo scorso giugno quando i tre uomini contattano il proprietario di una autorimessa in via Appia, a Sant’Antimo, e decidono di affittarla per adibirla ad autolavaggio. L’affare va in porto: i tre stipulano il contratto che prevede il pagamento di un canone settimanale di affitto. Ma le loro intenzioni sono ben diverse.

Dopo poco tempo infatti decidono di appropriarsi dell’intera attività commerciale e, ovviamente, di non pagare affitti. La loro strategia è diretta e violenta. Minacciano il legittimo proprietario, lo intimidiscono affermando una presunta appartenenza alla delinquenza napoletana, gli sottraggono il bancomat per appropriarsi dei ricavi dell’autorimessa ed in una occasione lo picchiano con una mazza di ferro causandogli lesioni guaribili in dieci giorni. In un’altra prendono a calci la compagna dell’uomo e si spingono fino a minacciare di tagliare la gola al figlioletto della coppia. Un vero e proprio incubo. I tre non solo gli rendono la vita un inferno ma alla fine, ottenuta la totale soggezione, affiggono il cartello “Nuova gestione” davanti all’autorimessa sottratta con la violenza.

L’incubo per l’imprenditore e la sua famiglia è finito solo con l’intervento dei carabinieri e le ordinanze di custodia cautelare ed obbligo di dimora della procura.

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martedì, 22 Ottobre 2019 - 10:17
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