Era la sera della vigilia di Natale del 2017, quando Luigi che all’epoca aveva 14 anni fu colpito da un proiettile vagante mentre camminava in strada nel centro di Parete (in provincia di Caserta) ed entrò in coma.
Questa mattina il pubblico ministero della procura di Napoli Nord ha chiesto una condanna a 9 anni di carcere per il 35enne Vincenzo Russo accusato di avere esploso quel colpo di pistola che ha travolto la vita di Luigi. Il ragazzino rimase in coma due mesi e si è poi sottoposto ad una lunga riabilitazione.
Russo, secondo la ricostruzione degli inquirenti, esplose tre colpi di pistola nel suo terreno agricolo – che era a circa 300 metri di distanza da dove si trovava Luigi – per esercitarsi. Uno dei proiettili colpì un veicolo in transito, fortunosamente senza ferire nessuno, un secondo raggiunse Luigi alla testa, un terzo andò a vuoto. Contro Russo ci sono anche delle intercettazioni. In una conversazione Russo affermò: «Ho sparato.. ho paura.. ho nascosto il lenzuolo…». La procura contesta oggi a Russo i reati di tentato omicidio e porto e detenzione illegale di arma da sparo. La parola passa adesso alla difesa, poi sarà emessa la sentenza.
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mercoledì, 23 Ottobre 2019 - 19:57
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