Immigrazione clandestina e tratta di essere umani, due arresti a Milano

Polizia

Erano i referenti per i viaggi clandestini da Milano alla Germania, e in circa tre anni erano riusciti a far passare le frontiere ad almeno un centinaio di eritrei: per questo sono stati arrestati su mandato di cattura europeo un egiziano di 46 anni e un eritreo di 45. Per loro le accuse sono di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e tratta di esseri umani. Entrambi avevano come copertura delle attività lecite, che hanno consentito loro di gestire il traffico senza rientrare nella lente degli investigatori: l’eritreo, Danielo Nugusse, era il gestore del ‘caffè Asmara’, in via Lazzaro Palazzi, zona contigua a corso Buenos Aires, da decenni ‘quadrilatero’ di riferimento per gli immigrati dal Corno d’Africa; l’altro, Eldin Alaa Wahba, egiziano, aveva invece un’agenzia di viaggi in via Fa’a di Bruno e un ruolo più operativo nell’organizzazione.

L’indagine nei loro confronti è partita dalla polizia di Monaco di Baviera e dalla procura della città tedesca, che ha quindi collaborato con la squadra mobile di Milano e con il pm di Milano, Paolo Storari; il sospetto è iniziato quando gli agenti tedeschi hanno rilevato centinaia di migranti con documenti falsi che erano entrati in Germania partendo da Malpensa o dalle stazioni bus e treni milanesi. E’ verosimile, in base all’indagine internazionale, che ha visto l’esecuzione ieri a Milano, che i due avessero rapporti con un’organizzazione più ampia di trafficanti di esseri umani e che si fossero occupati anche di ‘traghettare’ intere famiglie e minori. Il loro compito era quello di intercettare i migranti che arrivavano nel capoluogo lombardo e organizzare la loro permanenza in appartamenti, per un massimo di due giorni; i migranti venivano poi accompagnati verso le stazioni dei treni o a Lampugnano, dove prendevano autobus a lunga percorrenza. Cinquecento euro a persona il costo del servizio, per un giro d’affari da centinaia di migliaia di euro. L’eritreo è stato arrestato mentre era a casa sua in viale Molise, anche tramite l’uso di pedinamenti e intercettazioni. Dai sequestri di cellulari e computer potranno emergere informazioni sulla rete di cui entrambi facevano parte.

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venerdì, 25 Ottobre 2019 - 15:26
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