Si è chiuso con una condanna a sei anni di reclusione il processo a carico di Vincenzo Russo per il ferimento del 14 enne Luigi P., colpito da un proiettile vagante esploso da Russo la sera della Vigilia di Natale del 2017.
I fatti si consumarono a Parete, in provincia di Caserta. Nel tardo pomeriggio di ieri, giovedì 24 ottobre, i giudici del Tribunale di Napoli Nord hanno accolto la ricostruzione della Procura, secondo la quale Russo, quel giorno, all’interno di un terreno agricolo di sua proprietà a circa 300 metri di distanza dal luogo in cui si trovava il minore, esplose tre colpi con una pistola semiautomatica illegalmente detenuta. Il 35enne voleva esercitarsi. Uno dei proiettili colpi’ un veicolo in transito, senza ferire nessuno, un secondo raggiunse Luigi alla testa, un terzo andò a vuoto.
L’adolescente, una promessa del calcio, restò in coma per due mesi ed ha dovuto sottoporsi ad una lunga riabilitazione. Luigi Russo è stato riconosciuto colpevole di lesioni gravi e detenzione illegale di armi comuni da sparo. In sede di requisitoria aveva chiesto la condanna a 9 anni.
Russo fu arrestato all’esito di lunghe e articolate indagini. Neppure l’appello rivolto su Facebook dalla madre di Luigi lo indusse a costituirsi. A incastrarlo sono state le intercettazioni. In una conversazione Russo affermò: «Ho sparato.. ho paura.. ho nascosto il lenzuolo…».
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venerdì, 25 Ottobre 2019 - 16:02
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