Luca, ucciso con un colpo alla testa: indagati interrogati dal gip, nessun chiarimento sulla pista della droga

Luca Sacchi
Luca Sacchi, il ragazzo ucciso nella notte tra il 23 e il 24 ottobre 2019

Faccia a faccia con il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma, Valerio Del Grosso e Paolo Pirino si avvalgono della facoltà di non rispondere ma affidano a delle dichiarazioni spontanee (impedendo così al gip di fare domande) poche parole su tanto è accaduto nella notte tra giovedì e venerdì quando Del Grosso ha sparato un colpo di pistola alla testa di Luca Sacchi, uccidendolo.

Pirino ha spiegato al giudice che era nella zona della Caffarella, dove si è consumata l’aggressione, per una rapina e che non era al corrente del fatto che Valerio Grosso fosse armato.

Del Grosso ha invece affermato che non era sua intenzione fare del male. «Il mio assistito si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ha chiesto scusa? Certamente. Si è scusato di tutto quel che è avvenuto. E’ un ragazzo di 21 anni, non va dimenticato. Il dato certo, ripeto, è che Valerio è molto provato e dispiaciuto per quel che è successo. Siamo di fronte ad un dramma che ha investito più famiglie», ha commentato l’avvocato Alessandro Marcucci, che assiste Del Greco. Il legale ha anticipato che «non appena le condizioni psicologiche di Valerio lo permetteranno» sarà avanzata una richiesta di interrogatori col pm titolare del fascicolo.

Avvalendosi della facoltà di non rispondere, i due indagati non hanno offerto alcun chiarimento sull’aspetto più controverso di questa storia: la pista della droga che gli inquirenti stanno battendo. Quando Luca Sacchi è stato sparato, le prime notizie sulla dinamica volevano Luca e la fidanzata vittime di una rapina in strada. Poi col passare delle ore si è fatta strada la possibilità che Luca e la fidanzata avessero fissato una sorta di appuntamento con Del Grosso e con Pirino per acquistare droga, solo che questi ultimi due ingolositi dalla somma di denaro che la fidanzata di Luca – secondo gli investigatori – aveva nello zaino, avrebbero cambiato i piani e sarebbero passati alla rapina, provocando la reazione di Luca e quindi l’assurdo gesto di Del Greco che ha impugnato la pistola e gli ha sparato.

Questa ricostruzione, che al momento non trova conferme, è stata smentita con determinazione dalla fidanzata di Luca e dall’avvocato Domenico Pavone che assiste la famiglia di Luca Sacchi. Il legale ha spiegato che Luca non faceva uso di droga e non conosceva gli assassini: «La riprova di ciò è che tutti i suoi organi sono stati espiantati, quindi era negativo agli esami tossicologici». Va, inoltre sottolineato, che nelle accuse contestate a Del Grosso e a Pirino non c’è quella di detenzione di droga, segno che per ora non esistono elementi certi a sostegno dell’ipotesi pure avanzata. Sia Del Grosso che Pirino sono detenuti in isolamento nel carcere di Regina Coeli.

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sabato, 26 Ottobre 2019 - 15:05
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